Settimana trascorsa su alcuni binari principali, tra i quali segnaliamo il petrolio, le continue scaramucce interne alla comunità europea e naturalmente la situazione economico-sanitaria relavia al Covid-19. Nonostante gli accordi raggiunti dall’ OPEC+ il prezzo del petrolio non recupera, anche in previsione di una lenta ripresa dei consumi su scala globale. La vecchia europa continua a dare segnali di divisioni interne e ciò alla fine comporterà una resa dei conti tra le parti che non farà bene a nessuno se non a terze parti interessate alla sua disgregazione. Dal lato strettamente sanitario si stanno verificando casi nelle regioni asiatiche che in un primo momento sono state “graziate” dal contagio, mentre in europa si inizia lentamente ad ipotizzare una fase 2 di riapertura almeno parziale delle attività economiche onde evitare il collasso di percentuali troppo grandi di attività. Negli USA il presidente Trump pare avere molta fretta di riaprire tutto mentre la maggioranza dei governatori non intende rischiare di affrettare tale passo. Il problema principale di Trump è che la data delle elezioni si avvicina e naturalmente per essere rieletto ha bisogno di una economia in buona salute…….ma per averla è fondamentale che lo siano anche i suoi cittadini!
Piazza Affari (- 3.21% e saldo 2020 a – 27.44%) è l’unico listino a chiudere in rosso in questa ottava, e decisamente quello che soffre maggiormente della situazione di stallo politico in ambito europeo.
Lo spread contro il Bund che sale e Oil che scende penalizzano fortemente Milano nel cui listino sono molti i titoli ad essi legati. Unica magra consolazione i volumi in ulteriore calo e decisamente sotto media, ma ricordiamo che la settimana è stata di sole 4 sedute. L’apertura di ottava è stata praticamente sui massimi e prossima alla resistenza dei 18mila punti, dopodichè si è solo scesi salvo il piccolo recupero nel finale di venerdi a riprendere i 17mila punti. Vediamo se nella prossima ottava, con l’oramai attesissimo consiglio europeo che dovrebbe impostare un piano di aiuti e ricostruzione per le economie europee messe a durissima prova dalla emergenza sanitaria, si riuscirà a recuperare area 17500 prima e 18mila poi, dando un primo segnale di riscossa. Si dovessero invece perdere i 16700 punti, minimo delle ultime due settimane, allora per Milano pare probabile un retest del supporto in area 16mila punti.
Chiude positivo il DAX ( + 0.57% e saldo 2020 a – 19.80%) ed anche la candela lasciata sul grafico racconta una storia diversa da quella di Milano.
Intanto una apertura di settimana in gap up, con test della resistenza in area 10800 punti, dopodichè discesa anche sotto il supporto dei 10500, però poi ampiamente recuperato. La lunga lower shadow e la chiusura in leggero verde è decisamente un segnale di forza, nonostanet anche qui i volumi siano stati in contrazione rispetto alla settimana precedente. Primo ostacolo sarà la resistenza in area 10800 dopodichè in area 11mila vi sarà il duplice scoglio composto dal bordo inferiore del gap e dalla ribassista partita da inizio 2018. Una violazione di questi livelli sarebbe un bel segnale di forza che potrebbe dare lo spunto per andare ad una veloce chiusura del gap in area 11500 punti. Di contro abbiamo un primo supporto in area 10500 punti, che sebbene sia stato violato durante la settimana ha poi dimostrato in chiusura di aver retto.
Se i listini europei arrancano a Wall Street la musica è diversa.
Saranno i triliardi della FED, sarà che Trump fà la voce piu grossa dei vari governatori, stà di fatto che i mercati americani in questa settimana sono saliti tra il 2% e il 7% e il Nasdaq è addirittura passato positivo per l’anno in corso. Il Dow Jones ( + 2.20% e saldo 2020 a – 15.05%) è l’indice che ha performato peggio a Wall Street nonostante una bella candela lasciata sul grafico. Apertura di settimana in linea alla chiusura della precedente, poi sceso al test del supporto in area 23400 e quindi inversione e chiusura appena sotto i massimi con la bella chiusura di venerdi. I volumi in crescita e sopra la media ( ma con una seduta in piu rispetto alla scorsa ottava) e la candela di forza lasciano ben sperare per il proseguimento del movimento ascendente. Adesso il primo livello di resistenza sarà area 24680 punti , dopodichè la chiusura del gap a 25226 e subito sopra area 25400, livello importante. A livello di supporto sarà nuovamente area 23400 ad essere chiamata al primo appello , successivamente si dovrà guardare mille punti sotto. Bella la candela del Nasdaq ( + 7.20% e saldo 2020 a + 1.14%) che apre anch’esso sui valori del close precedente per poi seguire solo la via del rialzo con una candela di oltre 700 punti di range. anche il Nasdaq ha visto volumi in crescita ed adesso si è avvicinato in area 9mila punti dove incrocerà sia la rialzista di breve che quella di medio, incontrando pertando delle resistenze. Se dovesse riuscire a passarle allora potrebbe allungare ulteriormente verso i 9500 punti. Attualmente il primo supporto è sempre in area 8mila punti, per andarci dovrebbe rimangiarsi tutta la salita della ottava appena trascorsa e anche qualcosa in piu. La candela dello S&P500 ( + 3.03% e saldo 2020 – 11.03%) è simile a quella disegnata dal DJ, apertura in linea alla chiusura precedente, discesa e poi recupero fin quasi al bordo inferiore del gap down di metà marzo. La chiusura del gap in area 2900 punti e prima resistenza in area 2930 punti , la successiva un centinaio di punti sopra. Primo supporto i 2800 punti che in definitiva la scorsa ottava ha dimostrato di tenere. Vedremo nella prossima ottava se l’europa riuscirà a recuperare il ritardo rispetto a Wall Street e se quest’ultima proseguirà nel movimento rialzista delle ultime due settimane, magari a seguito delle trimestrali e di altre news provenienti dai laboratori alla spasmodica ricerca del vaccino contro il Covid-19.
Buon trading a tutti!