Ultima settimana di luglio, chiusura mensile e inizio delle ferie estive per gli operatori dell’emisfero settentionale. La ciliegina sulla torta della settimana, oltre alle numerose trimestrali presentate da molte aziende e alle ulteriori misure adottate dal governo cinese contro alcune proprie aziende ( particolarmente colpito il settore della istruzione privata e la tecnologia, in precedenza gli strali si erano levati contro le società finanziarie), è stata la riunione della FED che avrebbe dovuto o potuto dare una indicazione per quello che potrebbe essere il futuro atteggiamento della FED stessa. Powell si è mantenuto “dovish” come già la precedente riunione, ha detto che l’inflazione è alta e lo potrebbe rimanere ancora per del tempo prima di rientrare a valori piu consoni, che loro sono sempre pronti ad intervenire se vi fosse la necessità e che continuano a guardare al mondo reale, a quando vi sarà la piena occupazione che ancora non vedono ( ed i dati usciti confermano quanto detto da Powell) e che quindi non vedono ancora la necessità di iniziare a parlare di “Tapering” fin quando l’economia a stelle e strisce si stabilizzerà. Cosi come avevamo paventato alla precedente riunione, anche questa volta sono poi seguite le parole di Bullard ( FED di St. Louis) che fanno da contraltare a quelle di Powell ma che lette tutte assieme consegnano un quadro generale più ampio e forse anche più completo di quello che la FED stessa si possa permettere di fare in maniera esplicita, ripetendo appunto il giochetto del poliziotto buono e di quello cattivo. Bullard nella giornata di venerdi ha detto che il Tapering andrebbe iniziato quanto prima e possibilmente ultimato entro Marzo 2022, al fine di fronteggiare l’inflazione galoppante negli USA. Ma si deve fare attenzione alle sue parole, Bullard ha detto che si dovrebbe iniziare a parlare di Tapering dalla riunione di Settembre ( e non a Jackson Hole che sarà a fine agosto) per poterlo avviare dalla riunione di dicembre. In buona sostanza il Mercato è stato avvisato che fino alla fine dell’anno non accadrà nulla e i listini americani hanno registrato in questa settimana nuovi massimi storici tutti e tre, con la differenza che Dow Jones e S&P500 lo hanno registrato giovedi, ossia dopo la riunione della Fed, mentre il Nasdaq lo ha segnato martedi, ma sul tecnologico hanno pesato molto anche i cali delle tech cinesi colpite alle spalle dal proprio governo oltre che osteggiate da quello americano. I Mercati tornano anche ad occuparsi dei nuovi contagi, con la variante Delta che è oramai dilagante ovunque riportando al rialzo il tasso di contagiosità, anche se rimane ancora decisamente basso il numero delle ospedalizzazioni necessarie grazie al numero delle vaccinazioni eseguite.
Settimana positiva per Piazza Affari ( + 0.94% e saldo 2021 a + 14.08%)
E’ l’unica a chiudere l’ottava con il segno più. L’indice di casa nostra era anche riuscito a riportarsi sopra il livello dei 25500 punti che avevamo ipotizzato la scorsa settimana mancando purtroppo la conferma in close. Anche i volumi in calo stanno a significare che la stagionalità estiva stia prevalendo con gli operatori che si stanno progressivamente spostando dai monitor alle spiagge. Primo supporto per Milano l’area 24930/25mila punti, prima resistenza i 25500 punti per poter andare ad inseguire quei 26mila che sono sempre il punto di svolta.
Candela inside per il Dax ( – 0.79% e saldo 2021 a + 13.31%)
Dopo la candela ad ampio range della scorsa ottava in questa lascia una piccola doji tutta all’interno del body precedente. Volumi in deciso calo e situazione che resta in laterale in prossimità dei massimi storici. I livelli da monitorare restano pertanto gli stessi, ossia un breakout dei 15810 punti per andare al rialzo verso i 16mila e la tenuta dei 15mila punti come primo livello di supporto.
Nuovi massimi storici registrati per i tre indici USA
Nessuno ha però registrato un nuovo record in close, a confermare che tra le tensioni sui titoli cinesi, le trimestrali eccellenti cui però le aziende non possono confermare anche per il prossimo periodo, e la Fed che rassicura ma che dai suoi stessi membri viene messa in discussione, un poco di nervosismo serpeggia tra gli operatori rimasti in attività. Non aiuta neanche la situazione sanitaria con una richiesta di tornare all’uso delle mascherine nei luoghi chiusi anche per i vaccinati ed ecco che si spiega quanto si vede sui grafici. Candela di piccolo range per il Dow Jones ( – 0.36% e saldo 2021 a + 14.14%) che dopo l’apertura di settimana sale fino al nuovo redord di 35171 punti per poi scendere a chiudere l’ottava a 34935 dopo un minimo a 34871 punti. La rialzista di supporto transiterà sui 34750 punti per la prossima ottava, vedremo se sarà testata o meno. Il Nasdaq (- 1.005% e saldo 2021 + 16.07%) è l’indice che pagato maggiormente questa settimana ma la spiegazione è nel fatto che molte aziende cinesi hanno pagato cali pesanti dopo le nuove mosse del governo cinese. La lower shadow che è rimasta sul grafico delinea chiaramente come poi nel corso delle sedute il sentiment sia man mano rientrato su detti titoli che potrebbero aver presentato una ghiotta occasione di ingresso. Primo supporto per il listino tecnologico prendiamo area 14500 mentre se dovesse superare il massimo di questa ottava ( 15142, nuovo massimo storico) allora avrebbe ampi spazi per puntare i 16mila punti. Il Nasdaq è stato l’unico indice a vedere volumi in aumento e sopra la media, ma il selloff sui titoli cinesi spiega tale volume. Si mantiene il titolo di miglior listino dell’anno il S&P500 ( – 0.37% e saldo 2021 a + 17.02%) che pur disegnando una sorta di doji è rimasto sostanzialmente in cima ed avendo anche trovato un nuovo massimo storico a 4429, avvicinandosi a quei 4450 da noi paventati la scorsa settimana. Primo supporto restano i 4250 punti, minimo della scorsa settimana.
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