Settimana interlocutoria quella appena conclusa per i listini azionari, del resto il conflitto in Ucraina procede stancamente, la diplomazia pare non riuscire ad opporsi alle armi e sopratutto pare che la Russia, pur proseguendo nei colloqui con l’Ucraina per un cessate il fuoco , non abbia veramente voglia di fermare il conflitto fino a quando non abbia raggiunto i propri obiettivi. Si inizia a vociferare della data del 9 maggio come fine del conflitto, come se sia stato già tutto pianificato a tavolino. I Mercati dopo la discesa ed il parziale recupero paiono adesso essere entrati in una precaria fase di equilibrio, pronti ad un veloce movimento in una delle due direzioni in virtù della notizia che arriverà, positiva o negativa. Sono principalmente i listini europei, quelli più vicini al teatro di guerra e direttamente coinvolti a registrare questo precario equilibrio, le cose sono andate leggermente meglio al di là dell’oceano con il presidente Biden che ha voluto essere presente di persona agli incontri in europa , durante i quali ha offerto il supporto ( retribuito) del gas americano per supplire alla volontà europea di sganciarsi dalle forniture dalla Russia. Con tutta l’attenzione rivolta sul fronte guerra passa in secondo piano la pandemia che ha ripreso vigore con la variante omicron 2 e che stà rialzando la curva dei contagi mentre non salgono le nuove vaccinazioni. Con l’arrivo di milioni di profughi dall’Ucraina , ove la percentuale di vaccinati non è alta, sarà opportuno alzare la soglia di attenzione onde evitare una nuova e pericolosa ricaduta in lockdown parziali o totali.
Prosegue il recupero del FTSE-MIB ( + 1.39% e saldo 2022 a – 10.20%) che però rallenta come estensione e come volumi e sopratutto si ferma al test della resistenza dell’importante livello dei 24558 punti.
Come anticipato nella introduzione il Mercato dopo il recupero dai minimi ora si domanda su quale sarà il futuro, se ci sarà finalmente una svolta positiva o se invece prevarranno le notizie negative. Primo supporto i 24080 punti mentre il primo target ora sono i 25480 punti e la possibilità di lateralizzare in questo box per molto tempo se non si ferma in fretta il conflitto in quanto le problematiche che ne scaturirebbero dal prolungarsi sarebbero onerose. Piazza Affari è al momento l’unico dei listini che perde oltre il 10% per l’anno in corso.
Unico listino negativo questa settimana il DAX ( – 0.74% e saldo 2022 a – 9.94%) che a differenza di Milano non riesce a segnare un massimo superiore a quello della scorsa ottava.
La motivazione principale risiede nel fatto che mentre l’Italia ha posto in essere nuovi accordi per la fornitura di gas da alcuni paesi del nord africa, la Germania rimane profondamente dipendente dal gas russo e ciò implica un rischioso rallentamento anche per tutta l’economia del paese. Anche questa settimana i corsi sono andati sopra i 14400 punti senza però riuscire a chiuderci sopra. Primo livello di supporto i 14130 punti e prima resistenza a 14400, pare evidente che non possa durare a lungo questa compressione, pertanto l’indice tedesco a breve dovrà prendere una direzione. A tale riguardo vi rimandiamo al video relativo.
Anche a Wall Street il proseguimento del conflitto porta ad un rallentamento del recupero
Ma come vedremo sui grafici 2 dei 3 listini hanno chiuso l’ottava andando al test dei livelli di resistenza, pronti ad un ulteriore allungo in caso di notizie positive. Peraltro i nuovi accordi commerciali che il presidente Biden ha sottoscritto con gli alleati europei per la fornitura di miliardi di metri cubi di gas per i prossimi anni sono certamente un buon affare. Unico listino a non testare una resistenza è stato il Dow Jones ( + 0.30% e saldo 2022 a – 4.06%) che tuttavia resta il miglior listino per l’anno in corso. Si porta in close oltre i massimi della scorsa ottava pur rimanendo ancora a distanza dalla resistenza dinamica dei 35545 punti ed ampiamente sopra il livello di supporto dei 34mila punti. Meglio il Nasdaq ( + 2.31% e saldo 2022 a – 9.59%) che registra la migliore performance di settimana e chiude al test della resistenza. Primo supporto l’incrocio della statica e della dinamica in area 14380 punti mentre il prossimo obiettivo sono i 15150 punti. situazione grafica similare per S&P500 ( + 1.79% e saldo 2022 a – 4.68%) che dopo l’apertura passa la resistenza dinamica per portarsi al test della resistenza sui 4535 punti, concluso con successo e close poco sopra a 4543 punti. La tenuta del livello dei 4535 sarebbe fondamentale per permettere al listino piu seguito al mondo di ripuntare verso i massimi storici, la qual cosa significherebbe che il conflitto in atto in europa sarebbe risolto.