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Prosegue la fase rialzista per i listini europei che si riportano in prossimità di livelli molto importanti mentre rimane piu interlocutoria la situazione a Wall Street, del resto a tenere banco sono sempre la lotta tra banche centrali ed inflazione e la BCE ha un percorso abbastanza delineato mentre è decisamente accidentato quello della FED. Dopo gli ultimi dati usciti i falchi dl FOMC non hanno fatto mancare le loro osservazioni, chi ha detto che avrebbe voluto un rialzo da 50 bp già a febbraio, chi si dice pronto ad un aumento di 50 bp al prossimo incontro anzichè i previsti 25bp, insomma la recente  roadmap disegnata da Powell pare già messa in discussione e certamente questo non tranquillizza i Mercati. Mercati che nonostante tutto continuano a dare segnali di forza dopo le discese a seguito della uscita dei dati e delle interviste dei governatori americani, basti guardare alle candele giornaliere di venerdi per vedere che in ogni caso si sono comprati i minimi. Mercati che stanno spiazzando molti operatori , piccoli e grandi, che sono rimasti fuori da questo imperioso avvio di 2023 e che non osano entrare ora in corsa ed attendono un ritracciamento. Certamente i listini, sopratutto quelli europei, sono un pò tirati, ma come non andare con il pensiero al marzo 2003 che toccò un minimo a 20322 punti e da dove parti un movimento rialzista durato fino a maggio 2007 con massimo a 44364 ( + 118%) ? Non stiamo dicendo che siamo su quel percorso ( anche se non ci dispiacerebbe e detto a mezza bocca il minimo di settembre 2022 è stato a 20183…. ) , vogliamo solamente far notare come non sia necessario un selloff per poter ripartire con un trend al rialzo “piu sano” e che quindi chi ora è in finestra in attesa di poter rientrare a livelli ritenuti piu consoni potrebbe rimanere del tutto escluso da questo mercato toro. In buona sostanza al momento i Mercati stanno certamente valutando ( o sottovalutando, secondo alcuni) che l’inflazione si stà rivelando più ostinata di quanto in precedenza valutato ma che con l’operato ( anche non lineare)  delle banche centrali è probabile che si eviterà la recessione o quanto meno questa sarà meno violenta di quanto inizialmente ipotizzato e quindi il solito proiettarsi in avanti dei Mercati li stà facendo salire in ottica di ritorno alla normalità. Inizio del taglio dei tassi a fine 2023 o a metà 2024 a questo punto incide poco sul sentiment mentre potrebbe essere sempre tenuta presente l’opportunità che venga a conclusione il conflitto in europa e con ciò l’inizio della ricostruzione in Ucraina.

Miglior listino di settimana e dell’anno il FTSE-MIB ( + 1.77% e saldo 2023 a + 17.06%) che disegna un’altra bella candela e si riporta vicino ai livelli di inizio gennaio 2022, da dove poi partì la discesa.

Sarà un livello invalicabile il livello dei 28200 punti ? Oppure sarà come le altre resistenze e magari si potrebbe superare? Consideriamo che in una fase come quella attuale di rialzo dei tassi a beneficiarne sono le banche e di quelle i panieri di Milano ne sono piene! Vedremo quindi se al contatto dei 28200 Milano avrà una battuta di arresto o se addirittura dovesse infrangersi come a novembre 2021 o se invece passerà per ulteriori allunghi. Primo supporto i 26680 punti e successivamente i 25800 punti.

Analisi FTSE-Mib Settimanale alla chiusura del 17/02/2023
Analisi FTSE-Mib Settimanale alla chiusura del 17/02/2023

Ottava positiva anche per il DAX ( + 1.13% e saldo 2023 a + 11.19%)

Non riesce a superare il massimo della scorsa settimana ma in ogni caso si mantiene al di sopra del supporto dei 15338 punti pur con una seconda upper shadow che denota difficoltà a superare i 15600 punti. D’altronde siamo oramai in prossimità dei massimi storici pertanto è lecito attendersi una certa cautela da parte degli investitori visti i pericoli di inflazione duratura, ma la tenuta dei livelli di supporto a 15338 e successivamente a 15mila e 14800 potrebbe anche dare un certo conforto in vista del superamento della emergenza gas invernale e una speranza per la fine del conflitto in europa.

Analisi DAX Settimanale alla chiusura del 17/02/2023
Analisi DAX Settimanale alla chiusura del 17/02/2023

Chiusura contrastata a Wall Street che certamente sente piu dei listini europei la volatilità relativa alla dialettica sul come procedere nel modo migliore per combattere l’inflazione.

A differenza dei listini europei oramai prossimi a livelli importanti ( Dax che torna sui massimi storici e Milano che si riporta sui massimi del 2022), quelli USA sono ancora un poco indietro, ancora invischiati in una rete di livelli di resistenze. Terza candela doji consecutiva  per il Dow Jones ( – 0.12% e saldo 2023 a + 2.05%) che continua a testare supporto a 33650 e resistenza a 34mila punti per poi rimanere bloccato all’interno dei due livelli. Volumi in progressivo calo a segnalare che gli operatori attendono in finestra di vedere quale sarà la direzione che l’indice vorrà prendere. Di poco diversa la situazione del Nasdaq ( + 0.43% e saldo 2023 a + 12.97%) che anch’esso si è mosso all’interno del piccolo spazio tra il supporto dei 12200 punti e la resistenza dinamica , chiudendo poi nella parte inferiore della candela e lasciando quindi una importante upper shadow. Solo dopo un ritorno di forza oltre i 13mila punti il listino tecnologico potrà riprendere la via del rialzo. Medesimo copione per S&P500 ( – 0.27% e saldo 2023 a + 6.24%), fanalino di coda per questa ottava , con candela fotocopia alla scorsa settimana e volumi in calo. Che Wall Street voglia attendere chiarezza e quindi aspettare la prossima riunione della FED ? Mancano 5 settimane e potrebbe essere tardi, pertanto è probabile che proseguirà serrata la dialettica tra falchi e colombe all’interno dei membri del FOMC per cercare di portare un poco di serenità sui Mercati. Primo supporto S&P500 sempre i 4020 punti mentre la prima resistenza i 4230 punti.

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