In tempi non sospetti avevamo paventato che per i listini europei la fase laterale tra metà dicembre e metà gennaio potesse essere propedeutica per una nuova gamba rialzista e cosi è stato. Il Dax ha registrato un nuovo massimo storico oltre i 18mila punti mentre Milano ha rivisto i 34mila punti, livello che non vedeva dal 16 maggio 2008. Al di là dell’oceano i listini di Wall Street stanno stallando sui massimi storici e potrebbero aver necessità di rifiatare, dopodichè la grossa domanda è se riprenderanno a salire o se invece arriverà questo storno che pare ampiamente atteso dalla maggioranza degli operatori. Attenzione però a vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso, perchè quelle banche d’affari che aveva predetto per il 2024 un S&P500 in area 5200 punti adesso stanno rapidamente correggendo il proprio tiro e qualcuna si spinge ad ipotizzare fino ad un target di 6mila punti entro la fine dell’anno ! Eppure i dati economici in uscita lasciano pensare che le banche centrali non inizieranno a tagliare prima di giugno / luglio, tant’è che ad esempio il sottoindice FTSE banche a Milano in questa settimana è salito di quasi il 5% e l’Euro Stoxx banche del 3.49% mentre lo Stoxx North America 600 banks ha perduto lo 0.5%. A questa lettura che ci confermerebbe la salita europea rispetto a Wall Street con i titoli bancari che per ancora qualche mese faranno grassi affari con i tassi sui massimi inizia ad affiancarsi anche un altra ipotesi, ossia quella che nel vecchio continente ci si stia preparando ad una economia di guerra. Rheinmetall in Germania è sui massimi storici, Iveco in Italia è sui massimi storici con l’interesse di Leonardo per la sua divisione veicoli difesa, la stessa Leonardo è sui massimi dal 2008. Ai titoli affianchiamo le notizie di questa settimana, prima l’incontro USA Polonia con quest’ultima che alza al 3% del proprio PIL le spese militari, poi Macron che inizia a spingere per un intervento della Nato in terra Ucraina, Putin che alla vigilia del voto in cui corre senza avversari parla apertamente di armi nucleari e che le armi esistono per essere usate e ancora il “triangolo di Weimar” con Tusk che media le posizioni di Macron e Scholz per un intervento diretto contro la Russia. Nel complesso tutta una serie di notizie decisamente “forti” e che sono partite dopo le parole del Papa sul coraggio che deve avere l’Ucraina alzando bandiera bianca, una strana coincidenza !
Ottava settimana di rialzi per Milano ( + 1.60% e saldo 2024 a + 11.82%) che supera i 34mila punti senza però riuscire a tenerli in chiusura, fermandosi a 33940 punti.
Volumi che si confermano oltre la media anche se poi è l’unico listino a registrare un leggero calo rispetto alla scorsa settimana. Dopo una salita cosi impetuosa è difficile andare ad identificare un livello di supporto ben preciso e cosi aumenta il rischio che un primo storno possa tramutarsi in slavina e poi valanga in quanto nessuno vorrà vedersi erodere i lauti guadagni sin qui maturati. Sarà pertanto molto importante seguire con attenzione l’evoluzione dei Mercati giorno per giorno.
Leggermente più corta la striscia positiva del DAX ( + 0.68% e saldo 2024 a + 7.07%) che si ferma a sei settimane.
Però i volumi di questa settimana sono stati decisamente esplosivi per l’indice tedesco che continua a macinare massimi storici, l’ultimo a 18039 punti in questa settimana. Eppure l’IFO, istituto di ricerca economica tedesco comunica la crisi del mattone in Germania, crollano i prezzi delle case e probabilmente dopo il caso Signa vi saranno altri default importanti. Cosa festeggiano i Mercati allora ??
Dopo le ultime primarie è ufficiale che il 4 novembre i cittadini USA dovranno scegliere tra l’attuale presidente Biden e lo sfidante Trump e dagli ultimi sondaggi la situazione tra i due è di sostanziale parità.
Diventano pertanto importanti, se non cruciali, i prossimi mesi sei mesi nei quali si deciderà il futuro degli USA ma non solo. Wall Street respira quest’aria e diventa indecisa anch’essa in attesa di capire, di vedere chiaro quella che potrà essere il futuro. Ci sarà il mantenimento degli aiuti militari all’Ucraina se verrà confermato Biden o quest’ultima verrà abbandonata al suo destino con la vittoria di Trump ? Questa è solo una delle tante che al momento si pongono gli investitori globali ed anche i governanti del vecchio continente, ed è da qui che probabilmente parte l’iniziativa del presidente francese Macron per un intervento diretto della Nato in Ucraina prima delle votazioni di novembre. Sostanzialmente fermo il Dow Jones in questa settimana ( – 0.02% e saldo 2024 a + 2.72%) che dopo il massimo storico a 39282 punti dello scorso 23 febbraio è andato incontro a tre candele rosse che però non hanno bucato il minimo della medesima candela settimanale. Pertanto sono oramai 4 settimane che il DJ è all’interno di una fascia di un migliaio di punti ( 38338 / 39282) e fino a quando non bucherà uno di questi due livelli non prenderà direzionalità. Peggior listino di settimana per la seconda settimana consecutiva è il Nasdaq ( – 1.16% e saldo 2024 a + 5.84%) che chiude appena sotto il supporto dinamico e con volumi in deciso incremento. Servirebbe un pronto recupero dei 17884 punti per riportarsi nell’area tra le due dinamiche altrimenti è possibile un ritorno sui 17470 punti prima e 17310 poi. Secondo tentativo fallito per S&P500 ( – 0.12% e saldo 2024 a + 7.28%) di portarsi sopra la resistenza dinamica anche se la sua impostazione rimane migliore rispetto a quella del listino tecnologico, considerando anche che il minimo è rimasto decisamente sopra al minimo della candela precedente. Finchè tengono i 5mila punti non ci dovrebbero essere grossi problemi per l’indice piu seguito al mondo e superare i 5157 nella prossima ottava gli potrebbe dare l’opportunità per accelerare e andare a segnare un nuovo massimo storico oltre i 5189 punti.