fbpx

Francia in stallo, Biden solo contro tutti, l’inflazione cala e a Wall Street temono che……

Ad una settimana dal voto in Francia i giochi sono tutt’altro che fatti anche se il listino principale di Parigi che dopo le prime due sedute della settimana era tornato sui minimi di periodo in area 7500 punti , ha poi chiuso l’ottava con un leggero guadagno chiudendo a 7724 punti rispetto alla chiusura dei 7675 di venerdi pre elezioni. Probabilmente serviranno tempi lunghi per sbrogliare la matassa e ben sappiamo come il Mercato non ami le situazioni di incertezza, soprattutto per quanto riguarda la delicata situazione finanziaria del Paese e le diverse politiche economiche proposte dai vari schieramenti. A tale riguardo Pictet ha detto che il rating della Francia è a rischio nel prossimo autunno mentre TwentyFour ritiene che alla fine vi sarà una ampia coalizione a guidare il paese ma che essendo molto inclinata a sinistra non sarà un bene per il deficit della Francia. La BCE si è detta pronta ad intervenire in caso di difficoltà dei titoli sovrani francesi e questo ha riportato la calma e ridato una certa serenità. Vedremo per quanto tempo e se nel frattempo dall’ Eliseo trapelerà qualche notizia che possa riportare fiducia. La scorsa settimana avevamo scritto che volavano stracci in casa democratica anche se nulla trapelava ufficialmente. Questa ottava molti esponenti politici e non di area democratica si sono pubblicamente esposti nel dire la loro, i casi più eclatanti quelli di G. Clooney ( il maggio donatore di fondi dei Democratici) e la ex speaker della Camera Pelosi. Dal canto suo Biden ha replicato che solo lui è in grado di battere Trump e nessun’altro candidato Democratico potrà fare meglio di lui, e si anche detto disponibile a sottoporsi ad esami neurologici dopo che è stato messo in dubbio la valutazione effettuata lo scorso febbraio. Certamente questa frattura in campo democratico non potrà che far piacere a Trump che adesso potrà agevolmente fare breccia nella testa dei molti elettori indecisi senza doversi mostrare molto aggressivo, atteggiamento che a molti degli indecisi non piace. Giovedi sono usciti importanti dati in USA relativi alla disoccupazione a alla inflazione, usciti tutti sotto le attese ed hanno provocato una immediata reazione sui Mercati, soprattutto a Wall Street. Da alcuni anni girano alcuni studi sulla correlazione tra il calo di S&P500 ( preso in quanto l’indice dei Mercati per eccellenza) in percentuale e nel tempo rispetto al primo taglio dei tassi da parte della FED. Con i dati usciti giovedi prima dell’apertura americana abbiamo assistito ad una corsa alla rotazione settoriale, come se Powell avesse già detto che taglierà ! Innanzi tutto non crediamo che BCE e FED taglieranno nelle rispettive riunioni di questo mese di luglio, e probabilmente non si esporranno a dare settembre come data ufficiale per il taglio, mantenendosi cauti a riguardo. Poi sono quasi tutti concordi che in assenza di cambiamenti particolari le due citate banche centrali andranno a ritoccare il tasso d’interesse a settembre e probabilmente anche a dicembre se i dati lo consentiranno, per evitare di passare in recessione. Il selloff visto nella seduta di giovedi su Nasdaq e S&P500 e il contemporaneo balzo registrato sull’indice Russel 2000 ( l’indice delle small cap USA) ha chiaramente indicato come gli operatori si stiano preparando alla prima mossa della FED, anche se magari sono stati un filo precipitosi, visto anche il parziale recupero nella seduta di venerdi. Per chi fosse curioso di sapere il dato della statistica diciamo che dal 1974, dopo il primo taglio della FED l’indice S&P500 ha mediamente toccato il minimo dopo 195 giorni e perdendo il 23.5%.

Ribadiamo essere una statistica e soprattutto che ancora non sappiamo se e quando la FED taglierà, per cui buttarsi ora a capofitto sulle small cap ( che peraltro sono sicuramente interessanti) buttando via le big tech è forse prematuro considerando che dopo 30 e 31 luglio la riunione successiva della FED sarà dopo metà settembre, quindi ancora un paio di mesi che potrebbero vedere Nasdaq e S&P500 andare a registrare nuovi massimi storici !

Torna maglia rosa settimanale il nostro FTSE-MIB ( +1.74% e saldo 2024 a + 13.93%)

Con volumi che si confermano decisamente sotto la media si riporta oltre i 34500 punti e tornando sui livelli prima della brutta candela di metà giugno. Se nella prossima ottava riuscirà a consolidarsi sopra tale livello si potrà iniziare a guardare con serenità ad un prossimo ritorno sopra quota 35mila e quindi rimettere nel mirino i massimi di periodo a 35474 punti. Ricordiamo che a 35704 punti il nostro indice andrebbe a chiudere un gap down rimasto aperto dal lontanissimo gennaio 2008

Analisi FTSE-Mib Settimanale alla chiusura del 12/07/2024
Analisi FTSE-Mib Settimanale alla chiusura del 12/07/2024

Situazione analoga per il DAX ( + 1.47% e saldo 2024 a + 11.92%) che si riporta in prossimità della resistenza dinamica

nella prossima settimana transiterà a quota 19049 punti e testarla sarebbe già un nuovo massimo storico. Il minimo della settimana sui 18200 punti che combacia con l’apertura della scorsa ottava ci porta a dire che quello è un primo livello di supporto prima di arrivare ai 18mila. anche sul listino tedesco i voumi si sono stabilizzati decisamente sotto la media, del resto siamo in pieno periodo di vacanze per la Germania.

Analisi Dax Settimanale alla chiusura del 12/07/2024
Analisi DAX Settimanale alla chiusura del 12/07/2024

Nuovi massimi storici a Wall Street anche se oramai è una non notizia e ci siamo quasi abituati ad aggiornare ogni settimana questo dato.

La cosa particolare che possiamo però evidenziare è che DJ e S&P500 l’hanno registrano nella seduta di venerdi, quindi post selloff dati inflazione USA, mentre il Nasdaq il record lo ha fatto mercoledi e venerdi non ha recuperato quanto perduto il giovedi. Solo un piccolo particolare oppure un primo segnale che il vento cambia ? Non dovremo attendere molto, con venerdi è partita la stagione delle trimestrali a Wall Street e pertanto vedremo subito che dati sveleranno le aziende e soprattutto quali saranno le loro guidance per il futuro. Abbiamo visto oramai in innumerevoli casi quanto anche dati sopra le attese abbiano poi portato a vendite se le prospettive future sono state troppo caute, magari anche a ragione vista l’attuale situazione geopolitica abbastanza tesa. Se usciranno dati oltre le attese del Mercato ( che in realtà si aspetta molto) allora fino a settembre non ci dovrebbero essere problemi particolari e poi si vedrà se con l’avvio dei tagli della FED vi sarà quella rotazione settoriale verso le small cap già anticipata nella seduta di giovedi scorso. Certamente molto dipenderà dalle aziende big tech e da quanto spingeranno il discorso sulla AI che è attualmente il maggior catalizzatore sui mercati azionari. Gli sviluppi potrebbero essere quelli di una nuova rivoluzione industriale e allora gli attuali livelli di massimo storico potrebbero essere rivisti al rialzo. Dow Jones ( + 1.58% e saldo 2024 a + 6.13%) torna in area 40mila punti registrando un massimo a 40257 punti e chiudendo l’ottava esattamente sul numero tondo e con volumi tornati in media. Vedremo già nella prossima settimana se sarà un vero breakout o solo un affacciarsi temporaneo oltre una resistenza su un numero di rilievo. Primo supporto area 39100 che nelle precedenti settimane era stato un tappo. Unico listino a chiudere in rosso la settimana il Nasdaq ( – 0.29% e saldo 2024 a + 20.83%) che disegna una candela di indecisione e cob una upper shadow marcata rispetto alla lower shadow. Ma sappiamo che il listino tech ha di queste situazioni e nella prossima settimana potrebbe proseguire con il recupero di venerdi e andare a superare il massimo storico segnato in settimana a 20690 punti, prima del selloff di giovedi. Area 20mila punti primo supporto e volumi tornati in media dopo la festività.

Meglio ha fatto S&P500 ( + 0.86% e saldo 2024 a + 17.73%) che aveva anch’esso fatto registrare un massimo storico mercoledi ( a 5635 punti) ma che dopo il selloff di giovedi ha avuto la forza di andarlo a ritoccare a 5655 per poi chiudere la settimana a 5615 punti con volumi anche qui poco sopra la media. L’impostazione resta positiva nel trend al rialzo e area 5500 punti è il primo livello supportivo senza scomodare la rialzista che al momento è discretamente lontana a 5292 punti.

Leave a comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.