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La BCE resta cauta, la FED lo sarà nel 2025. Trump incombe sulle loro decisioni e pare già in carica.

Settimana interlocutoria sui listini mondiali che si fermano dopo la corsa della scorsa ottava, con il solo Dow Jones che si conferma fuori dal coro mentre DAX e Nasdaq registrano nuovi massimi storici. Anche dai risultati dei nostri Explorer che ogni settimana pubblichiamo sul nostro canale telegram Realtime si evince una fase di stallo, fase che però potrebbe essere solo temporanea come già accaduto più volte nelle ultime settimane. Ci approcciamo all’ultima settimana completa sui mercati, poi saranno poche sedute in mezzo a tante festività, Milano sarà aperta il 23, il 27 ed il 30 dicembre e poi il 2 gennaio, il DAX farà lo stesso mentre Wall Street sarà aperta anche il 24 ed il 26 dicembre. Vi era attesa per la BCE, il taglio di 25 bp era abbastanza scontato nonostante la pressione politica per una mossa coraggiosa da parte dell’istituto di Francoforte, ma come le parole della Lagarde hanno confermato vi è un certo timore di cosa potrà accadere dopo l’insediamento alla Casa Bianca di Trump e con le sue paventate minacce sui dazi, per cui si è preferito volare bassi e tarpando ancora l’economia del vecchio continente. Prima della BCE sia il Canada che la Svizzera avevano tagliato di 50 bp, cercando di ridare slancio alle proprie economie e ciò aveva portato a ritenere che alla fine anche Lagarde e soci avrebbero potuto fare altrettanto. La Francia ha un nuovo primo ministro, Bayrou presidente del movimento democratico da lui fondato nel 2007, e non farà in tempo ad approvare la legge finanziaria per il 2025 entro la fine dell’anno, per cui per ovviare all’esercizio provvisorio è in dirittura d’arrivo una legge speciale che verrà votata nella prossima settimana e che permetterà allo stato di riscuotere le tasse a partire dal prossimo primo gennaio per garantire il funzionamento dell’intero apparato statale. Probabilmente anche a causa di questa situazione Moody’s ha tagliato il rating della Francia da A2 a A3 rivedendo l’outlook da stabile a negativo. E se Parigi piange Berlino di certo non ride, la Bundesbank ha tagliato le previsioni di crescita per il 2024 ed il 2025, alla luce dei dati emersi in settimana e che denotano come la Germania stia affrontando dei problemi strutturali e non solamente ciclici. Con le due maggiori economie europee in difficoltà non appare quindi fuori luogo la dichiarazione di Trump che ha elogiato la Meloni come “un leader ed una persona fantastica” e punto di riferimento per l’Europa. Tra le altre notizie della settimana segnaliamo che il governo tedesco ha nominato Rotschild come advisor per la restante quota di Commerzbank che detiene, che Unicredit ha depositato in Consob il prospetto per la OPS su BPM, che al secondo tentativo la mozione di impeachment contro il presidente sudcoreano è stata approvata e come l’epidemia in Congo non abbia ancora un nome anche se pare vi siano segni di malaria. Della serie il progresso non si ferma segnaliamo che in India, nella città di Bangalore amazon ha avviato un servizio sperimentale di consegna rapida, entro i 15 minuti dall’ordine, per i prodotti del catalogo Fresh, ossia cibi, frutta e verdura, bevande e generi di drogheria. Tale servizio in realtà in India è già ampiamente utilizzato da altre aziende locali che riescono a consegnare in circa 10 minuti dal click dell’ordine. Perché amazon ci prova ? semplice, Deloitte ha valutato in 70 miliardi di dollari il settore e-commerce indiano ma con previsione di crescita a circa 325 miliardi per la fine del decennio, una crescita vertiginosa che potrebbe poi espandersi per il resto del pianeta e di fronte a questi numeri il colosso di Seattle non vuole essere fuori dalla partita.

Settimana nel complesso positiva per il nostro FTSE-MIB ( + 0.40% e saldo 2024 a + 14.95%)

apre in gap up per poi invertire rapidamente la marcia e scendere sui minimi di settimana in area 34400 punti e quindi salendo sino ai 35mila punti per poi chiudere a 34888 punti con una candela non bellissima nonostante la lunga lower Shadow. A ben guardare ricorda molto la candela di inizio giugno e non è che poi dopo le cose siano andate bene. In ogni caso volumi tornati sopra alla media a segnalare che sui minimi sono tornati i compratori e ciò invece depone a favore per una possibile chiusura dell’anno sopra quota 35mila. Primo supporto area 34400 punti e a seguire la ribassista che transiterà mille punti sotto.

Analisi FTSE-Mib Settimanale alla chiusura del 13/12/2024
Analisi FTSE-Mib Settimanale alla chiusura del 13/12/2024

Candela similare per il DAX ( + 0.10% e saldo 2024 a + 21.81%) con la differenza che manca tutta la lower Shadow e i volumi oltre alla media.

La tanto bistrattata economia tedesca ha serie difficoltà ma riesce a stabilire un nuovo massimo storico sul suo principale listino azionario a 20522 punti per poi chiudere a 20405 punti che è in ogni caso la migliore chiusura di sempre. Graficamente nulla ci porta a ritenere che si stia su un top e pertanto pur persistendo notizie negative nulla impedisce al DAX di proseguire la sua corsa verso area 21mila. Restano otto sedute alla chiusura dell’anno, saranno sufficienti ? Primo supporto la rialzista che transiterà a 19715 punti

Analisi DAX Settimanale alla chiusura del 13/12/2024
Analisi DAX Settimanale alla chiusura del 13/12/2024

Mancano ancora molte settimane all’insediamento di Trump come nuovo presidente degli Stati Uniti, ma i fatti ci dicono che in pratica si sente già in carica, forse per essere appena stato eletto persona dell’anno dalla rivista TIME.

In una intervista ha dichiarato che ” ci saranno giornate molto buone per chi deciderà di investire in america, daremo molti incentivi e daremo approvazioni molto rapide a chi vorrà investire da noi oltre un miliardo di dollari”. Il Presidente incaricato ha anche aggiunto che ci sono alcune situazioni negative ( le guerre in europa e medio oriente) che vorrà affrontare subito affinché poi si possa vivere tutti serenamente ( chissà cosa ne pensano i cinesi), e ancora ieri ha dichiarato, in relazione agli avvistamenti continui di droni sui cieli del New Jersey, che l’FBI faccia immediata chiarezza altrimenti detti velivoli devono essere abbattuti. Dow Jones ( – 1.82% e saldo 2024 a + 16.29%) è di gran lunga il peggior listino di settimana una seconda volta e perde anche la rialzista, pur rimanendo all’interno del ripido canale rialzista partito da metà agosto.Se verrà confermato allora i 43mila punti potrebbero essere un supporto alla discesa mentre solo il ritorno sopra i 44529 punti riporterà una certa tranquillità. Naturalmente la presenza di Nvidia nel suo paniere ha portato una maggiore volatilità ed un recupero del colosso dei chip farebbe immediatamente recuperare punti. Chi invece pare essersi ripreso alla grande è proprio il listino tecnologico che segna un nuovo massimo storico a 21886 punti chiudendo poi un centinaio di punti sotto e con volumi appena sopra alla media. Il traguardo dei 22mila punti appare alla portata già nella prossima settimana e considerando che Wall Street avrà chiusura solo per il giorno di Natale è possibile che possa pure andare oltre entro la fine dell’anno. Confermiamo il primo supporto in area 21150 / 21180 punti.Quasi una candela inside quella disegnata sul grafico del S&P500 ( – 0.64% e saldo 2024 a + 26.86%) che con volumi in leggero incremento e sopra alla media rimane sostanzialmente abbarbicato sui massimi storici. L’idea è quella di una candela di normale e fisiologico respiro dopo i nuovi massimi storici della scorsa settimana e la conferma dei livelli di supporto a 6mila e poi a 5850. La prima resistenza è ovviamente il massimo scorso e massimo storico a 6099 punti, con l’obiettivo dei 6600 oramai sfumato entro la fine dell’anno ma con il superamento dei 6100 ampiamente alla portata.

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