Wall Street saluta Biden alla sua ultima seduta da presidente
Quella di venerdì 17 è stata l’ultima seduta di Wall Street con Biden come presidente americano in quanto lunedì 20, giorno dell’insediamento di Trump i Mercati USA saranno chiusi per la festività dedicata a M.L.King e quindi alla riapertura di martedì 21 si riaprirà sotto la nuova presidenza. I dati di Wall Street sotto la sua presidenza sono stati lusinghieri se si pensa che durante il suo mandato vi è stato il periodo covid (iniziato meno di un anno prima) e l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. I freddi numeri dicono che sotto la presidenza Biden il Dow Jones ha guadagnato il 39.4%, S&P500 il 55.7% e il Nasdaq il 45.9% .In questa statistica che parte dalla metà del secolo scorso ( dalla prima presidenza Eisenhower 1953/57) Biden ha avuto percentuali superiori alla media per i primi due indici ( risp. 36.8% e 40.2%) mentre il Nasdaq ha mediamente ottenuto il 58.7% di guadagno. Ma i numeri della presidenza Biden impallidiscono rispetto a quelli della prima presidenza Trump che furono rispettivamente + 56.0% + 67.3% e + 137.6%. Se pertanto la Storia si dovesse ripetere Wall Street dovrebbe andare incontro ad un quadriennio positivo e soprattutto i titoli tecnologici dovrebbero beneficiarne. Ma sarà veramente cosi anche questa volta ? Nel suo Outlook, il forum economico mondiale che si terrà a Davos nei prossimi giorni, segnala che si osservano molti segnali che puntano verso ulteriori turbolenze commerciali e ben l’89% degli economisti si attende una guerra commerciale senza esclusione di colpi tra Usa e Cina mentre il 68% prevede uno scontro più ampio. In uno scenario del genere le aziende andrebbero incontro ad un aumento dei costi non potendosi approvvigionare alla fonte migliore e inoltre andare incontro anche una riduzione di prezzi per cercare di mantenere i volumi di vendite e ciò andrebbe ovviamente a detrimento dei risultati aziendali. Qualcuno farà “ragionare” Trump su questo argomento ? Nel frattempo tutte le big hanno inviato soldi al comitato per la cerimonia di insediamento del nuovo presidente, anche quelle aziende che non sono mai state in sintonia con il Trump pensiero, e ciò indica la precisa volontà di volere in qualche modo tenere aperto un canale di comunicazione. Nel frattempo la Cina, con le misure di stimolo all’economia da parte del governo, è riuscita a chiudere il 2024 raggiungendo l’obiettivo di crescita del 5% del PIL, dato confermato dall’ufficio nazionale di statistica ma che era stato annunciato all’Asian financial forum tenutosi ad Honk Kong dal governatore della banca centrale cinese. Il paese del dragone si presenta quindi all’insediamento di Trump con tutte le carte per poter affrontare uno scontro anche se lo vorrebbero evitare. Tra le notizie positive della settimana registriamo anche l’accordo per un cessate il fuoco e scambio di prigionieri tra Israele ed Hamas, con la speranza e l’augurio che possa essere solo il primo passo verso una più ampia manovra diplomatica che possa riportare la Pace, una pace duratura, in quei territori.
Settimana positiva per Piazza Affari ( + 3.35% e saldo 2025 a + 6.09%) che per questa settimana si potrà fregiare del titolo di miglior listino.
La candela disegnata sul grafico lascia pochi dubbi, con apertura in linea con la chiusura precedente e dopo un affondo sui 34600 punti è poi partito un rialzo da oltre 1700 punti che dopo un massimo a 36314 punti ha portato ad una chiusura a 36267 punti, livelli che non si vedevano dal gennaio 2008. Primo ostacolo di rilievo adesso per Milano i 37500 punti mentre il primo livello supportivo è ora area 35500 punti.
Cosi come è arrivata la notizia che la Cina ha raggiunto l’obiettivo del 5% di PIL per il 2024, anche in Germania sono arrivati i conti finali
Il PIL del 2024 ha registrato un – 0.2% Dopo il – 0.3% del 2023 è il secondo anno consecutivo di contrazione per quella che una volta era la locomotiva tedesca e le prospettive per il 2025 non sono certamente positive, sia considerando i numeri della crescita interna sia per i temuti e minacciati dazi del nuovo presidente americano. Però siamo qui a registrare il nuovo massimo storico del DAX ( + 3.40% e saldo 2025 a + 4.99%) a 20924 punti e maggiore chiusura di sempre a 20903 punti. Pare un controsenso eppure questi sono i numeri, peraltro anche confortati da volumi sopra alla media. Evidente che i Mercati guardino in maniera positiva per la Germania che lo ricordiamo a fine febbraio sarà chiamata al voto. La rialzista rimane il primo livello di supporto e transiterà poco sotto i 20mila punti mentre l’aver registrato il massimo storico al momento non vede resistenze all’orizzonte, magari area tonda 21mila offrirà un qualche ostacolo. Commerzbank resta al centro dell’attenzione, questa volta perché secondo il financial times la banca sta valutando un piano di licenziamenti di alcune migliaia di posti di lavoro, argomento questo che potrebbe essere usato da Unicredit per migliorare la sua immagine in Germania se dovesse dire che in caso di fusione potrebbe evitare tale manovra.
Iniziata la nuova stagione delle trimestrali in USA e le principali banche hanno riportato utili sopra alle attese favorendo di fatto la cavalcata di questa settimana.
Di queste ore la notizia che Goldman Sachs avrebbe riconosciuto al proprio AD ed al presidente un aumento di stipendio ( a 39 milioni$) e degli importanti bonus ( 80 milioni$) per rimanere in carica , dopo che i conti del quarto trimestre hanno evidenziato un utile sopra i 4 miliardi$. Adesso fine settimana lungo per Wall Street che lunedì assisterà alla cerimonia di insediamento di Trump ( al chiuso per il freddo che ha colpito Washington) e per ascoltare le sue prime parole da presidente. Certamente dirà molte cose di rilievo, sarà però interessante sapere se ci sarà la conferma delle indiscrezioni del NYT relative ad una sorta di piano di deportazione di massa che dovrebbe partire martedì a Chicago per togliere dalle sue strade gli immigrati clandestini, per quello che è stato uno degli argomenti principali della sua campagna elettorale. Come detto nella introduzione i Mercati sotto il suo precedente mandato sono stati spumeggianti e la “voglia” di un bis ovviamente è alta, anche se la situazione non è la stessa di quando si insediò la prima volta. Miglior listino a Wall Street il DOW Jones ( + 3.69% e saldo 2025 a + 2.22%) che tiene i minimi della scorsa ottava e si riporta di forza oltre i 43mila punti per andare vicino al test del bordo inferiore del ripido canale rialzista in atto da agosto scorso, che al momento è la prima resistenza. Primo supporto i minimi delle ultime due settimane e subito sotto i 41577 già segnalati la scorsa settimana. Apertura di ottava in gap down per il Nasdaq ( + 2.84% e saldo 2025 a + 2.04%) che però si è poi scrollato di dosso la debolezza per riportarsi oltre i 21500 punti salvo poi chiudere poco sotto ( 21441). Prima resistenza il massimo della scorsa ottava in area 21700 dopodiché strada spianata verso un ritorno oltre i 22mila punti. Primo supporto la rialzista che transiterà in area 20300 punti. Candela similare per S&P500 ( + 2.91% e saldo 2025 a + 1.96%) che però è riuscito nella impresa di chiudere sopra l’apertura della scorsa ottava pur senza riuscire a superarne il massimo. In ogni caso anche questa settimana è riuscito ad affacciarsi sopra i 6mila punti ed è questo il principale livello di resistenza da monitorare per la prossima ottava, mentre area 5800 è il primo supporto.