Settimana anomala per via della festività a Wall Street che ha condizionato tutti i listini. Nel complesso però , tranne Piazza Affari che ha chiuso flat, i mercati hanno recuperato le perdite della scorsa ottava. Gli elementi più importanti della settimana sono stati senz’altro due, il primo è la firma di Trump alla legge varata dal Congresso USA che sostiene le proteste per la democrazia ad Honk Kong, fatto che ha irritato e non poco il governo cinese, ed ha riportato nervosismo sui mercati che vedevano un accordo o almeno un pre-accordo USA-Cina oramai prossimo. La seconda questione è relativa alla riunione dell’OPEC la prossima settimana, che appare spaccata al suo interno sulla riduzione di produzione da effettuare. Segnaliamo che l’Arabia Saudita non è ancora tornata a regime dopo gli attentati, che l’Angola a sua volta ha estratto meno per via di lavori di manutenzione e infine l’IPO di Aramco ha coperto il book ma non di molto e non ha visto aderire molti istituzionali importanti. Tutto ciò ha portato tensioni sul petrolio che venerdì ha vissuto un discreto selloff.
Candela inside per Piazza Affari ( – 0.002% e saldo 2019 a + 26.93%) e settimana che si chiude flat.
Non è stato ritoccato ne il minimo ne il massimo della scorsa ottava ed i volumi sono stati decisamente sotto la media, del resto con Wall Street chiusa era difficile pensare a qualcosa di diverso. Sostanzialmente un nulla di fatto anche se le tensioni su OIL delle ultime ore della scorsa settimana potrebbero lasciare uno strascico in apertura della prossima. Intanto vedremo se verrà messo alla prova dei fatti il supporto in area 23100 punti e se si scenderà a chiudere quel gap ancora aperto ai 22946 punti. In tal caso sarà area 22880 punti a cercare di frenare una ulteriore spinta ribassista. Nell’altro verso il primo ostacolo sarà quello di superare i 23660 punti che per due settimane consecutive hanno bloccato l’ascesa verso un ritorno in area 23800 e a seguire area 24mila punti. Molto dipenderà da se e come Trump risponderà alle non velate critiche della Cina alla firma del trattato pro Honk Kong.
Prosegue la congestione sui massimi annuali per il DAX ( + 0.55% e saldo 2019 a + 25.36%) che disegna una doji che rimane quasi interamente sopra il livello di supporto.
Volumi in progressivo calo anche qui a segnalare la fase di incertezza, con gli investitori che attendono una volta per tutte che la questione USA/Cina venga chiarita per poter prendere posizione sul mercato in maniera decisa. Il supporto in area 13200 sarà il primo argine in caso di discese e a seguire ci sarà la chiusura del gap appena sotto i 13mila punti dove troviamo un secondo livello supportivo. Viceversa in caso di movimenti in salita, il DAX non ha oramai ostacoli verso il ritorno sui suoi massimi storici in area 13600 punti, giusto una piccola resistenza sui 13525 punti.
Wall Street pur a mezzo servizio per via della festa del Ringraziamento, che ha portato alla chiusura della seduta di giovedì e alla apertura parziale della seduta di venerdì, ha recuperato con gli interessi le perdite della scorsa settimana ed ha registrato nuovi massimi storici per i tre indici principali.
Il Dow jones ( + 0.63% e saldo 2019 a + 20.25%) si mantiene sopra la rialzista di lungo e si conferma sopra i 28mila punti dopo un record assoluto a 28175 punti. Non avendo alcun ostacolo davanti segnaliamo solo che in caso di perdita della rialzista, il primo supporto statico è in area 27350 punti, dove ci sarebbe anche un piccolo gap da chiudere. Candela di maggiore estensione per il Nsadaq ( + 1.59% e saldo 2019 a + 32.76%) che chiude sopra gli 8400 punti dopo aver segnato il nuovo massimo a 8445. Primo ostacolo la prossima settimana potrebbe essere la rialzista di lungo in area 8570 mentre a livello supportivo segnaliamo la rialzista di breve in area 8125 e poco sotto il supporto statico in area 8030 punti circa. Candela simile a quella del Nasdaq anche per lo S&P500 ( + 0.98% e saldo 2019 a + 25.30%) che chiude sopra i 3140 punti dopo aver segnato un massimo a 3154. Al momento nessun ostacolo alla salita ( la rialzista di lungo è lontana) mentre al ribasso sarà la statica poco sopra i 3mila punti ad offrire il primo supporto di rilievo. Nel complesso si respira maggiore fiducia oltreoceano che in europa, anche se l’attore principale sullo scenario rimane sempre il presidente americano.
Buon trading!
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