Settimana di sostanziale riflessione sui mercati, anche i volumi in calo su tutti i listini pare confermare l’impostazione attendista. I listini europei hanno scontato subito lunedi la debolezza di Wall Street e pertanto hanno faticato a recuperare, mentre oltreoceano hanno proseguito sullo slancio del recupero. Vi era molta attesa per l’Eurogruppo e per il giudizio sul rating Italia da parte di due agenzie, un declassamento dell’Italia avrebbe potuto provocare una vendita del nostro debito da parte di alcuni istituzionali il cui mandato non prevede la detenzione di titoli non “investment grade”, anche se la BCE sarebbe probabilmente stata pronta ad assorbire tale evenienza. In ogni caso a mercati chiusi l’Italia non è stata declassata e ciò potrebbe riportare un minimo di umore positivo sui mercati. Anche dall’eurogruppo pare sia uscita fuori una notizia positiva, anche se resta un mistero sul perchè usare uno strumento che prevede condizioni che per questa occasione vengono “sterilizzate” e non usare allora uno strumento diverso che non avesse condizioni di sorta. Pare prevalere la “volontà” di essere “comunità” a due velocità e di far “pesare” tale differenza. In USA prosegue il tira e molla tra il presidente Trump e la Cina, accusata di aver provocato la pandemia, ma delle “innumerevoli prove certe” dichiarate dalla amministrazione della Casa Bianca ancora nessuna traccia. Settimana che ha visto in recupero le quotazioni del petrolio, anche se poi la maggior parte delle contrattazioni sono andate sul future di luglio in quanto sulla scadenza di giugno si è temuto si potesse verificare quanto accaduto di recente con i contratti finiti in negativo. Sul fronte prettamente sanitario segnaliamo che dopo un mese si è presentato un nuovo caso a Wuhan e che in Germania, dopo una sola settimana di riapertura parziale, l’indice di contagio R0 sia risalito da 0.65 a 1.10, ponendo serissimi dubbi sulla opportunità di allentare il lockdown.
Piazza Affari chiude la settimana in negativo ( – 1.42% e saldo 2020 a – 25.81%), unico listino tra quelli che seguiamo, anche se nel complesso la candela lasciata sul grafico non è brutta.
Dopo l’apertura di settimana attesa in ribasso l’indice di casa nostra è sceso fin quasi al test dei 17mila punti per poi invertire e salire andando a testare precisamente il livello dei 17500 punti. La chiusura poco sotto denota la forza del livello di resistenza, livello che come abbiamo segnalato piu volte è il medesimo che già nel 2016 si era opposto al recupero dei minimi. Sarà interessante vedere se lo scampato pericolo del downgrade del rating riporterà qualche acquisto sul nostro listino e permettergli quindi un retest di area 18mila punti e possibilmente di portarvisi al di sopra. Di contro si dovrà verificare se quel poco di ottimismo tornato per l’allentamento del lockdown e la parziale ripartenza di alcune attività produttive verrà affievolito dalle notizie che provengono dai dati tedeschi relativo ad un pericoloso rialzo del tasso di contagio.
Decisamente meglio di Milano si è comportato il DAX ( + 0.39% e saldo 2020 a – 17.70%)
Ha aperto la settimana in calo ma sui minimi della ottava precedente, è sceso di poco a testare il supporto dei 10500 punti e da li si è girato al rialzo riportandosi sopra la resistenza dei 10800 punti ed andando a chiudere in prossimità dei massimi e sopra il close della settimana precedente. Nella prossima ottava dovrà fare i conti con una resistenza dinamica costituita da una ribassista di medio appena sotto gli 11mila punti e da una resistenza statica poco sopra ( 11050), pertanto è tutta l’area che gravita attorno agli 11mila punti ad essere ” tosta”. Dovesse succedere che vi passi sopra allora il DAX potrebbe allungarsi verso quei 11500 punti ( 11447 per la precisione) che lo porterebbeo a chiudere il gap down di metà marzo. Primo supporto i 10800 punti e a seguire i 10500.
Le candele sui grafici USA raccontano di una settimana tutta in positivo ed il listino tecnologico si conferma essere il migliore.
Il Dow Jones ( + 2.56% e saldo 2020 a – 14.74%) dopo una apertura in gap down è sceso al test del supporto sui 23500 punti dopodichè si è girato ed è soltanto salito fino a chiudere sui massimi. La resistenza a 24680 è adesso molto vicina e la prossima settimana potrebbe essere messa sotto pressione. Nel caso dovesse passare andrà subito a testare il massimo della candela della scorsa ottava, dopodichè gli ostacoli successivi saranno i 25mila punti e poi la chiusura del gap in area 25200 punti. Primo supporto i 23500 che hanno appena dimostrato di tenere. Decisamente una candela di forza quella lasciata sul grafico dal Nasdaq ( + 5.76% e saldo 2020 a + 5.58%), ha aperto sui minimi ed ha chiuso sui massimi ma andando a forzare la doppia resistenza segnalata già la scorsa settimana in area 9087 punti, livello spazzato via con forza. Adesso l’indice tecnologico guarda alla chiusura del gap a 9406 punti mentre a livello di supporto abbiamo sempre l’incrocio delle dinamiche sui 9150 punti. La candela sul grafico di S&P500 ( + 3.50% e saldo 2020 a – 9.32%) mostra l’evidenza della importanza di determinati livelli. Dopo l’open in leggero gap down l’indice più importante del mondo è sceso a testare in maniera perfetta il supporto in area 2800 punti per poi invertire ed iniziare la salita che lo ha portato a testare con altrettanta precisione la resistenza dei 2930 punti. Sono gli stessi livelli che dovranno essere monitorati per la prossima ottava in quanto se dovesse scendere sarà nuovamente area 2800 a dover supportare la tenuta mentre in caso di allungo oltre la resistenza dei 2930 punti si guarderanno prima i 2950 punti del massimo della candela precedente e poi nel mirino finirà il livello dei 3027 punti.
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