Settimana di rialzi per i listini ( tranne il Nasdaq !) sulla scia di alcune notizie molto importanti, la prima è senz’altro quella del vaccino contro il Covid-19 trovato da Pfizer e BioNTech al quale già dalla prossima settimana se ne potrebbero affiancare altri. La seconda notizia rilevante è la conferma che Biden ha vinto le elezioni presidenziali in USA e pertanto a nulla serviranno le varie azioni legali che Trump intende avviare. A fronte di queste due buone notizie abbiamo però un dato di fatto che le potrebbe oscurare, ossia i contagi da Covid-19 stanno continuando a salire e stanno obbligando i governi di tutto il mondo a nuove chiusure, più o meno totali, al fine di salvaguardare la salute dei propri cittadini, ma andando per forza di cose contro l’economia degli stessi stati. Si è al punto di svolta, al punto nel quale va effettuata la dolorosa scelta. Trump nel discorso tenuto ieri sera a mercato chiusi ha detto che ora c’è il vaccino e quindi non sarà necessario alcun lokdown, ma ad esempio in Italia ci stanno dicendo che a fine gennaio 2021 dovrebbe, il condizionale è di rigore, partire la vaccinazione per un milione e settecentomila persone, ossia circa un 3% della popolazione totale……è un primo passo ma rende l’idea che la questione non sarà risolta in tempi brevi. Ecco quindi che i mercati si stanno interrogando, dopo l’euforia di inizio settimana, se il bicchiere sia mezzo pieno o invece sia mezzo vuoto, se si debba essere ottimisti per il futuro o invece essere preoccupati per il presente. Nel Regno Unito non riescono ancora a decidersi se e come vogliono fare la Brexit, però pare abbiano deciso di anticipare al 2030 il divieto di vendita di auto alimentate a benzina e gasolio.
Seconda settimana da reginetta per Piazza Affari (+ 6.20% e saldo 2020 a – 11.07%) che lascia sul grafico una nuova candela da oltre mille punti di range con tanto di gap up e volumi finalmente tornati oltre la media.
Apertura di settimana sopra la resistenza dei 19930 e poi su fino a misurarsi con il livello dei 21mila punti, livello che si è fatto sentire. Ma la chiusura nettamente sopra il livello dei 20500 punti, che ora sono diventati primo supporto, dovrebbe e potrebbe dare agli investitori una certa fiducia, ricordiamo che è la prima volta che si torna a chiudere sopra tale livello da marzo. Il dubbio se vogliamo proprio essere pignoli è che Milano nelle ultime due settimane è salita dal – 23% al – 11% da inizio anno e forse è stato un recupero troppo repentino, pertanto la chiusura del gap a 19822 potrebbe essere messa in preventivo, sopratutto se ahinoi si dovrà tornare alla chiusura totale del Paese. Graficamente abbiamo un primo supporto a 20540 e successivamente 20180 e quindi 19900 e poi chiusura gap. Prima resistenza 21150 e quindi il muro dei 21500.
L’apertura in gap up del DAX ( + 4.78% e saldo 2020 a – 1.30%) ha saltato a piedi pari l’area di resistenza 12500/12650.
La candela ha proseguito la sua corsa sino al test di area 13200/13250 dove è stata fermata dall’incrocio del livello statico e della rialzista, per poi ritracciare e chiudere poco sopra i 13mila punti lasciando anche una upper shadow ben visibile. Volumi decisamente sopra la media anche sul DAX che a questo punto ha tutte le carte in regola per puntare alla chiusura del gap a 13500 e poi ai nuovi massimi storici. Vale però anche qui il ragionamento fatto per Milano e pertanto non è da escludersi un retest dei 12500/12650 con conseguente chiusura del gap inferiore.
A Wall Street si sono registrati in settimana i nuovi massimi storici e le maggiori chiusure di tutti i tempi per Dow Jones e S&P500, che hanno disegnato entrambi una candela doji che lascia qualche dubbio.
Dow Jones ( + 4.08% e saldo 2020 a + 3.30%) è stato il miglior listino USA dei tre che seguiamo, con una apertura in netto gap up che non è riuscito a chiudere nonostante ci abbia provato ed è anche salito fino a sfiorare i 30mila punti per poi chiudere poco sotto i 29500. Candela decisamente di forza ma la natura stessa della doji lascia aperte le porte a tutte le possibilità e pertanto sarà opportuno avere molta cautela adesso su Wall Street. Primo supporto a 28170 che se testato avrebbe la cosenguenza di aver visto chiuso il gap up mentre la prima resistenza, oltre lo psicologico 30mila , è la rialzista di lungo che passerà poco sopra i 31mila punti, un livello che al momento pare molto prematuro a meno di nuove fiammate positive. Settimana negativa per il Nasdaq ( – 1.27% e saldo 2020 a + 36.70%) con i tecnologici che continuano a perdere terreno dopo essere stati i trascinatori di questo 2020. Attenzione però a credere ad una rotazione settoriale in corso in quanto è vero che molte aziende che hanno approfittato dei lockdown ora stanno pagando dazio ( ad esempio Zoom solo questa settimana ha perso quasi il 20% passando dai 500$ ai 403$, ma a marzo era a 100$ non và dimenticato), ma potrebbero essere solo prese di profitto prima di un nuovo rally causato dai nuovo possibili lockdown. Il Nasdaq ha aperto anc’esso la settimana in gap up, che però ha provveduto a chiudere ed è andato al test della rialzista che si è confermata supporto dinamico e dalla quale ha rimbalzato per chiudere poco sotto i 12mila punti con volumi sopra la media. La lunga lower shadow ci dice che l’attenzione sui titoli tecnologici rimane alta. Candela doji anche per S&P500 ( + 2.15% e saldo 2020 a + 10.97%) che apre in gap up in corrispondenza dell’incrocio delle rialziste, per poi scendere a chiudere il gap e poi allungarsi a registrare un nuovo massimo storico a 3645.99 e chiudere infine a 3585.15 in ogni migliore chiusura di sempre. Vedremo lo sviluppo di S&P500 che al momento si trova su un livello dove passano due rialziste e pertanto potrebbe avere un supporto niente male mentre la prima resistenza sarebbe a 3768 dove passa la rialzista superiore. Se non dovessero tenere le sue rialziste in area 3550 il prossimo supporto di S&P500 sarebbe 3500 e quindi 3425.
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