Settimana che è trascorsa con il freno a mano tirato nonostante un buon inizio e poi chiusa in ribasso a seguito della news che ha raggiunto i mercati europei poco dopo l’apertura di venerdi del nuovo lockdown totale in Austria a partire da lunedi 22 e con la decisione dell’obbligo vaccinale a partire dal prossimo primo febbraio. Tra effettivi timori di un allargamento al resto d’europa di tali chiusure con conseguenti ripercussioni sulla ripresa economica e le valutazioni su quanti effettivi rischi ci siano in realtà che questo accada, le motivazione per prendere profitto non sono mancate e di conseguenza si è innescato una sorta di selloff che ha colpito in maniera diversa i listini. La prossima ottava servirà a capire se tale reazione negativa sia stata un eccesso e pertanto un punto di ingresso per chi era rimasto fuori dalla ultima gamba rialzista o se invece sia stato solo l’inizio di una correzione piu importante. La non omogeneità delle reazioni sui listini ci porta a propendere per la prima ipotesi ma non dobbiamo in alcun modo sottovalutare la mossa austriaca che potrebbe dare coraggio ad altre nazioni a perseguire la medesima via pur non volendo essere esse stesse ad inaugurare tale percorso di chiusure ed obblighi, principalmente temendo possibili scontri di piazza. Per il resto segnaliamo in settimana l’incontro virtuale tra Biden e Xi, la mossa a sorpresa della banca centrale turca di tagliare i tassi nonostante una inflazione galoppante ed il dollaro USA che continua a rafforzarsi mentre l’oro è rimasto stabile sui massimi della scorsa ottava ed il petrolio è sceso a testare i massimi di luglio.
Peggior listino di settimana il FTSE-MIB ( – 1.42% e saldo 2021 a + 22.96%) che nella discesa di venerdi è andato a chiudere un gap lasciato aperto ad inizio novembre.
Sarà pertanto interessante verificare nella prossima ottava se la pesantezza di Milano rispetto agli altri listini sia stata dovuta dal “richiamo” del gap aperto e che quindi ora che è stato rischiuso possa prontamente riallinearsi agli altri. Graficamente nulla è cambiato, abbiamo avuto un massimo che ha sfiorato i 28mila punti ed un minimo che è rimasto superiore al minimo della candelona verde di inizio mese. Primo livello supportivo di rilievo i 26680.
Decisamente meglio il DAX ( + 0.40% e saldo 2021 a + 17.79%)
Chiude la settimana in guadagno pur lasciando sul grafico una candela non propriamente bella e sopratutto considerando che dal punto di vista strettamente sanitario la Germania non è certamente messa meglio del nostro paese che ha pagato duramente la news del lockdown austriaco. Segnaliamo che il Dax aveva registrato un nuovo massimo storico a 16290 prima di ripiegare.
Reazioni diverse a Wall Street dove la notizia dall’Austria ha impattato in maniera meno pesante che in europa
Il solo Dow Jones ( – 1.38% e saldo 2021 a + 16.32%) ha chiuso la settimana in rosso. Peraltro una settimana dove due dei suoi titoli hanno registrato nuovi massimi storici ( Apple e Microsoft) anche se di contro ci sono state le società delle carte di credito ( american Express e Visa) a perdere terreno. La chiusura sotto la rialzista con volumi elevati è certamente un campanello d’allarme, pertanto attenzione al dow jones che potrebbe scendere al test della rialzista successiva come già avvenuto in precedenza al breakdown della medesima rialzista ad inizio settembre. Nuovi massimi storici per il Nasdaq ( + 2.30% e saldo 2021 a + 28.59%) a 16625 punti che pare non aver sentito la news austriaca, anzi pare aver rtovato nuova linfa al rialzo da tale notizia. Primo supporto 15700 punto, resistenze……. Più sobrio S&P500 ( + 0.32% e saldo 2021 a + 25.08%) che lascia sul grafico una candela piccola seppur con un massimo superiore alla precedente e che è stata meno di un punto dal segnare un nuovo massimo storico. Probabile sia in attesa di vedere gli sviluppi della pandemia in europa per valutare se riprendere la salita o rifiatare.
