Quattro massimi storici ed un massimo di periodo, ma.……
Settimana piena di polemiche quella che si è appena conclusa ed i listini ne hanno ovviamente risentito. Non si attenua l’ondata di critiche contro le parole del presidente americano contro l’Ucraina, il suo presidente e di fatto contro l’europa nel suo complesso, e anche dopo le parole di “accomodamento” di alcuni importanti esponenti del governo americano il presidente Trump ha rincarato la dose non lasciando alcun dubbio sul fatto che stia facendo aperture a Mosca a danno dell’intero vecchio continente. Solo una strategia affinché di fatto punti sul vivo i politici europei abbiano una reazione oppure sarà davvero così ? Difficile a dirsi in questo momento, la partita si stà giocando su piani veramente molto alti e vengono alla luce anche notizie di incontri tra delegazioni americane e Russe già da tempo in Svizzera per preparare l’incontro tra Trump e Putin. Macron volerà a Washington nella prossima settimana e pare il più risoluto in campo europeo ed ha già organizzato un nuovo incontro a Parigi con molti esponenti europei. La Germania è attesa domenica al voto e pertanto al momento è impegnata sul fronte interno. Anche il premier inglese Starmer spinge per un intervento europeo sul campo, anche se all’interno di una forza di pace internazionale, probabile che sia un altro passo in direzione del clamoroso rientro del regno unito sotto la bandiera UE. Taiwan valuta l’acquisto di miliardi di dollari di armi dagli USA sperando in questo modo di ottenere il sostegno della amministrazione Trump, sia per evitare dazi che per “contrastare” le aperture che lo stesso Trump intende fare alla Cina. Dall’isola del mare della Cina arrivano anche notizie relative alla possibilità dei maggiori 10 gruppi industriali del paese ( tutti produttori di microchip) di aprire su suolo americano delle proprie fabbriche produttive. Il premier canadese Trudeau si toglie un sassolino dalla scarpa dichiarando, dopo la vittoria del Canada nella finale del 4 national faceoff di hockey su ghiaccio ” non potete prendere il nostro Paese e non potete prendere il nostro gioco” rispondendo cosi alle continue affermazioni di Trump che vorrebbe il Canada come 51 stato confederato e che chiama appositamente con l’appellativo di Governatore il premier canadese. Pubblicate le minute dell’ultimo incontro della FED e per la prima volta i membri hanno discusso apertamente sui potenziali impatti dei dazi e delle politiche sulla immigrazione della nuova amministrazione sull’inflazione.
Miglior listino di settimana Milano ( + 1.16% e saldo 2025 a + 12.39%) si prende anche il titolo di miglior listino da inizio anno ed unico listino positivo di ottava.
Sfiorata quota 39mila punti con un massimo di periodo a 38882 punti ed una chiusura a 38421, avendo lasciato 460 punti di upper shadow sul tavolo ma avendo in ogni caso disegnato una candela positiva. Primo supporto area 38mila punti mentre solo un ritorno sopra i 38900 punti ( area massimi primavera 2006) potrà permettere un ritorno in area 40mila punti , livello che Milano non vede dal novembre 2007.

La Germania è arrivata alla domenica del voto
Mentre i leader dei maggiori partiti confermano che non faranno mai una alleanza di governo con il partito di destra AfD che all’ultimo sondaggio conta su un 21% di preferenze, Musk continua a ripetere che AfD è la migliore speranza per la Germania, ingerendosi di fatto nelle questioni interne tedesche e confermando l’impressione che la nuova amministrazione americana stia lavorando al disfacimento del vecchio continente, perlomeno come entità unica ed unita. Per gli USA un conto è avere a che fare la EU, un altro avere a che fare, in posizione dominante, contro i singoli stati. Dopo aver sfiorato i 23mila punti ed aver segnato un nuovo massimo storico a 22935 punti l’indice tedesco ha decisamente ritracciato, la resistenza dinamica ha fatto il suo lavoro, ma è anche vero che dalla ripartenza al rialzo dalla rialzista inferiore aveva inanellato una serie consecutiva di sei settimane al rialzo senza soste. I volumi non erano stati alti sui rialzi e non sono stati alti sul ribasso, segnale che per adesso non si possa parlare di un selloff ma solo di una normale fase di assestamento. Prima resistenza i 28835 della rialzista superiore e primo supporto area 22mila punti. Il risultato delle urne potrebbe creare volatilità lunedì in funzione di un risultato più o meno atteso dal mercato.

Settimana di assestamento per l’indice delle maggiori blue chips europee
Registra un nuovo massimo storico a 5544 punti salvo poi cedere e chiudere leggermente negativo a 5474 punti con volumi in calo e sotto la media. Confermato il primo supporto sui 5300 punti e la resistenza sul massimo storico

Prosegue il massiccio lavoro di taglio dei costi e di epurazione all’interno della enorme macchina burocratica americana e nelle ultime ore sono stati licenziati dal segretario alla difesa Hegseth molti leader che sostengono la diversità e l’equità nei ranghi militari.
Prosegue anche il lavoro di Elon Musk e del suo dipartimento creato ad hoc per sforbiciare le spese anche se poi molti giudici intervengono a bloccare queste situazioni in quanto sono violazioni costituzionali. Musk sarebbe anche disposto a togliere il supporto della sua Starlink all’Ucraina come arma per costringere il presidente Zelenskj ad accettare il contratto di cessione delle ricchezze del sottosuolo a favore degli USA. Le dure prese di posizione di Trump non hanno impedito il raggiungimento di due nuovi massimi storici, poi però Wall Street si è girata e con volumi in media nonostante la festività di lunedì si sono registrati risultati negativi che hanno riportato Wall Street ad un + 2% da inizio anno contro l’oltre + 10% dei listini europei. A soffrire di più il Dow Jones ( – 2.51% e saldo 2025 a + 2.08%) che è sostanzialmente solo sceso perdendo i minimi delle ultime 4 candele e senza essere riuscito a superare il massimo della scorsa settimana. Persi i 43850 ha proseguito la discesa che però si è fermata sui 43400 punti ma non è detto che non prosegua verso i 41800 / 42mila citati la scorsa settimana. Vero che ha avuto i volumi sotto alla media ma la chiusura sui minimi non depone a favore. Nuovo massimo storico a 22222 punti per il Nasdaq ( – 2.26% e saldo 2025 a + 2.86%) che apre in gap up ma poi inverte la rotta andando pertanto a disegnare un Oops ribassista ed andando vicino a disegnare anche una bearish engulfing. Vero che il minimo della scorsa ottava è rimasto inviolato e che il primo supporto lo abbiamo chiamato in are 21mila punti, ma il campanello d’allarme è suonato e si deve fare attenzione. Naturalmente con una pronta reazione ed il ritorno sopra i 22mila punti la candela attuale verrebbe retrocessa a semplice presa di beneficio. Candela identica per S&P500 che però non apre in gap up sventando l’Oops ribassista pur salendo a registrare il nuovo massimo storico a 6147 punti. Molto vicino anche al minimo della scorsa ottava non toccato per soli 5 punti, il tutto con volumi in media nonostante la festività di lunedì. Il primo supporto dei 5960 punti verrà probabilmente testato la prossima settimana e poi si vedrà se si scenderà verso i 5770 o se invece si tornerà verso i 6100 punti da dove poi tentare un nuovo massimo storico.


