Settimana interlocutoria
La settimana appena conclusa ha visto maggiore volatilità sui listini europei rispetto a quelli di Wall Street eppure era la settimana della FED, che come da attese, ha lasciato i tassi fermi. Powell ha detto chiaramente che “le politiche commerciali di Trump e l’incertezza economica che esse comportano rallenteranno l’espansione dell’economia e faranno risalire l’inflazione quest’anno. l’inflazione ha iniziato a crescere, pensiamo in parte in reazione ai dazi”. In ogni caso la FED ha confermato di essere della idea di effettuare due tagli nel corso del 2025, anche se Powell ha ammesso che ” dovremo vedere come andranno effettivamente le cose”. Di diverso avviso il presidente USA che ha espressamente chiesto alla FED di tagliare i tassi scrivendo sul suo social Truth che ” la FED farebbe molto meglio a tagliare i tassi mentre i dazi USA iniziano ad entrare nell’economia. Fate la cosa giusta. Il 2 aprile è il giorno della liberazione in America !!”. Naturalmente il 2 aprile è la data quando scatteranno i dazi. Anche la BoE è rimasta ferma in settimana mentre il presidente della banca centrale greca ha dichiarato che molto probabilmente nella riunione di aprile la BCE effettuerà un taglio dei tassi. L’economia europea viaggia decisamente meno bene di quella americana e sarà pertanto necessario aiutarla con un ammorbidimento della politica monetaria. Inoltre con il piano per aumentare le capacità di difesa da 800 miliardi di euro, opportunamente rinominato da Rearm-EU che a molti appariva decisamente aggressivo, in Readiness 2030, in riferimento alla data entro la quale si presume che la Russia potrebbe avere la capacità per lanciare un attacco contro uno stato membro della UE o della Nato, di fatto si da un forte incremento di produzione industriale ad un settore che negli ultimi anni era stato lasciate andare in oblio a tutto favore degli USA. In un certo senso la UE ha accolto il messaggio di deterrenza lanciato dal presidente francese Macron e riportando la comunità europea in grado di potersi difendere senza dipendere dagli USA. Il nuovo primo ministro canadese Carney potrebbe annunciare un anticipo a fine aprile per elezioni anticipate rispetto ad ottobre. Il netto peggioramento dei rapporti con gli USA e la forte ripresa nei sondaggi del suo partito lo spingerebbe a questo passo per poter poi affrontare Trump in condizioni di forza. Prosegue la fase critica in Turchia dopo l’arresto del sindaco di Istambul che viene considerato il principale oppositore politico di Erdogan, arresto avvenuto a pochi giorni dalle primarie con un tempismo assolutamente sconcertante.
Altra settimana con oltre 1200 punti di range per l’indice di Milano ( + 0.98% e saldo 2025 a + 14.19%)
A differenza della scorsa ottava ha avuto una upper shadow che ha toccato i 39825 punti, livelli che non si vedevano dal dicembre 2007. La chiusura quasi 900 punti in basso a 39035 che in ogni caso resta la migliore chiusura dell’anno. I volumi in queste ultime settimane si stanno mantenendo stabili poco sopra alla media, pertanto nessuna euforia e nessun panico, nonostante le ampie escursioni di prezzo. Considerando che il minimo delle ultime due settimane era stato in area 37500 e che in questa ottava non si è scesi sotto i 38690, ossia oltre un migliaio di punti sopra, parrebbe facile supporre che nella prossima ottava si possa tentare un primo attacco a quota 40mila punti avendo in area 39mila un primo supporto. Tra le notizie della settimana ricordiamo che IVECO ha posto il prezzo di 1.5 miliardi di euro per la sua divisione difesa (IDV, iveco defence vehicle), assett che interessa sia alla joint venture Leonardo – Rheinmetall ma anche ad altri gruppi quali KNDS, Bae system ma che anche il nostro governo sta seguendo con attenzione valutando l’ipotesi della “golden power” per bloccare operazioni che potrebbero compromettere gli interessi nazionali.

Unico listino in rosso per la settimana è stato il DAX ( – 0.41% e saldo 2025 a + 14.98%) che in settimana ha ritestato il massimo storico a 23476 punti e presenta adesso due massimi allineati e qualcuno inizierà a pensare ad un possibile doppio massimo!
Vedremo se scenderà sotto i 22258 punti per far si che scatti il pattern, nel frattempo prendiamo atto che il supporto dinamico ha tenuto e lo ha fatto con volumi sopra alla media ed in crescita. Sotto alla rialzista si dovrà tornare a guardare il livello dei 22mila punti come supporto statico mentre al rialzo il primo ostacolo è ovviamente il ricordato massimo storico. A meno di un mese dalla vittoria nelle elezioni e non essendo ancora eletto cancelliere, MERZ ha già ottenuto un enorme successo politico con la svolta sul debito, mandando per aria la vecchia immagine della Germania dei conti rigorosi e della ossessione del pareggio di bilancio. Il nuovo pacchetto del debito, circa mille miliardi di euro in più in 12 anni, porterà il debito dal 63% ad oltre l’80% del PIL ma dovrebbe dare finalmente una svolta alla asfittica economia tedesca una volta locomotiva d’europa. Come riporta il sole 24 ore, nella trattative con i socialdemocratici, in vista della formazione di un governo di coalizione Cdu Spd, il fondo da 500 miliardi per le infrastrutture è la moneta di scambio per l’aumento potenzialmente illimitato alle spese nella difesa. Le difficoltà di rapporti tra USA e Germania ha riportato in forte auge la necessità di ripensare alla difesa del nostro continente senza ritenere che gli americani corrano in nostro soccorso, come molto spesso ultimamente si era portati a ritenere. L’economia bellica che in qualche modo sta permettendo alla Russia di resistere nonostante le molteplici sanzioni inflitte ha portato a ritenere che una economia di difesa possa aiutare a risollevare la crescita da zero virgola che da anni affligge la Germania.

L’indice delle blue chips europee disegna una candela che ci ricorda molto quanto già visto sul grafico di Milano
…con minimo decisamente superiore rispetto al precedente ed addirittura una upper shadow che è salita a ritestare la resistenza, il tutto con volumi in aumento. Pare quindi probabile che nella prossima ottava lo stoxx torni al test dei 5522 punti e provi anche ad un allungo oltre il record dei 5568 per puntare area 5600 punti. Se invece dovesse tornare a manifestarsi debolezza allora il primo livello di supporto lo avremo a 5294 e successivamente si guarderà ai 5085 punti.

La notizia più importante emersa dalla riunione della FED è stata la revisione al ribasso delle previsioni di crescita.
Secondo le nuove previsioni il PIL USA salirà dell’1.7% anziché il 2.1% stimato a dicembre. Ma secondo il modello di previsione in tempo reale elaborato dalla FED di Atlanta, queste previsioni sono ancora ottimistiche rispetto a quanto stia realmente accadendo. Vedremo pertanto come si evolverà la situazione, anche se lo stesso Powell aveva avvisato che avrebbe atteso i fatti prima di decidere. Altro problema che sta dilagando in USA è l’attacco diretto contro Tesla. In Canada la società di Musk è stata esclusa dal salone auto di Vancouver per motivi di sicurezza, ma date le frizioni tra i governi USA e Canadese la vera motivazione dovrebbe essere un’altra ! Ma Tesla ha problemi anche in USA con alcune concessionarie di Las Vegas, Kansas City e San Diego che hanno subito attacchi da ignoti che hanno bruciato parecchie auto sui piazzali. Ma anche privati cittadini lamentano di aver trovato danneggiate per strada le proprie autovetture e questi sono segnali diretti , probabilmente, alle migliaia di lettere di licenziamento che l’imprenditore sudafricano stà mandando ai dipendenti federali nella sua veste di capo del dipartimento per l’efficienza del governo. Potrebbe essere un primo segno tangibile che la nuova amministrazione Trump stia perdendo una parte dei consensi ricevuti. Miglior listino di settimana il Dow Jones ( + 1.19% e saldo 2025 a – 1.31%) che riparte dalla chiusura precedente per riportarsi oltre i 42250 punti salvo poi chiudere appena sotto i 42mila. Ma potrebbe essere un primo passo verso una ripresa ed un ritorno verso area 45mila punti. Primo supporto area 41500 ed a seguire area 40660 punti. Anche il Nasdaq ( + 0.25% e saldo 2025 a – 5.99%) ha dato un segnale che la discesa potrebbe essere finita disegnando una candela simil doji col minimo che è rimasto sopra al minimo precedente ed un massimo sopra al massimo precedente. Real body sulla rialzista e volumi in aumento. Servirà un deciso passo oltre i 20mila punti per riportare un po’ di serenità sul listino tecnologico che avrà la prima resistenza sulla rialzista superiore a 20700 punti circa. Situazione similare anche per S&P500 ( + 0.50% e saldo 2025 a – 3.64%) che rimane sopra al supporto dinamico e ritesta il massimo della scorsa ottava. Se riuscisse a superarlo con una certa facilità allora potrebbe allungare almeno verso area 5800 punti. Dovesse invece perdere i 5578 allora sarà la sottostante rialzista, in area 5200 punti, a dover farsi onere di supportare i corsi.


