Segnali di stanchezza o giochetti sporchi ?
Settimana di assestamento e parziale recupero sui listini azionari che non riescono però a tenere i livelli toccati dopo il rally post elettorale americano. Certamente abbiamo avuto una serie di notizie sul fronte militare del conflitto in Europa che non aiutano gli investitori a rimanere sereni e fiduciosi per il futuro. Certamente non aiutano le parole della presidente della BCE Lagarde e del vice presidente De Guindos che hanno parlato di come le tensioni commerciali stiano subendo una escalation e che queste non potranno che portare ulteriore rischio alla già debole economia dell’area euro. De Guindos ha evidenziato che ora il problema è la bassa crescita rispetto all’inflazione che è tornata sotto controllo mentre la Lagarde ha rincarato la dose parlando apertamente di protezionismo e di come questa pratica porrà di fronte ed in modalità scontro i vari blocchi ( Europa, Usa, Cina) con sostanziale danno per tutti. Lagarde ha chiaramente detto di temere una forte contrazione, provocando in pochi minuti vendite a pioggia sui listini europei. Quello che non ha detto, ma che gli analisti hanno ritenuto di “leggere” tra le righe è che a questo punto diventa possibile, se non probabile, un taglio da 50 bp del costo del denaro alla prossima riunione dell’Eurotower. Anche i dati PMI usciti venerdì hanno dato un ulteriore colpo negativo ai listini europei, magari qualcuno ha anche “calcato la mano” per forzare la BCE a prendere la coraggiosa decisione. Un altro segnale di stanchezza ( ma forse, a pensare male ci potrebbe essere sotto qualche manina di quelle…) lo si vede dalla reazione che il Mercato ha avuto alla trimestrale di Nvidia uscita mercoledì sera dopo la campanella. Numeri eccezionali, attese degli analisti ampiamente superate eppure la reazione di pancia nel mercato serale è stata di vendita. Ricorda gli anni d’oro di Apple quando ad ogni trimestrale snocciolava numeri pazzeschi ma andava regolarmente incontro a vendite in quanto il Mercato voleva, anzi pretendeva sempre di più. Ovvio che la crescita non può essere sempre esponenziale e che prima o poi la curva si debba addolcire, ma per Nvidia, come Apple allora, la cosa non pare accettabile. Anno su anno Nvidia ha più che raddoppiato l’utile netto del trimestre mentre i ricavi per lo stesso periodo sono aumentati del 94%, parliamo di numeri incredibili. Il Mercato però ha guardato che il dato è in calo rispetto ai trimestri precedenti quando i numeri erano a tre cifre. Anche per il prossimo trimestre Nvidia ha dato un numero superiore del consensus, 37.5 miliardi contro 37.1, ma c’era chi si aspettava un numero attorno ai 40 miliardi e pertanto è rimasto deluso. Nvidia è la regina incontrastata per quanto riguarda i chip per l’AI e attualmente non pare che vi siano altri temi più interessanti per i Mercati , tant’è che Amazon tramite la sua Annapurna Labs continua ad investire miliardi di dollari e se vengono spese tali cifre è perché ritengono che vi possano essere lauti ritorni. Mettendo assieme tutti i pezzi appare un quadro almeno parzialmente positivo, aziende che danno risultati, inflazione sotto controllo, manca la crescita economica e forse a questo punto la classe politica dovrebbe interrogarsi se vi siano troppi gravami sulle aziende. Dei 38 paesi dell’ OCSE l’Italia è al terzo posto per pressione fiscale con il 42.8%, dietro alla Francia con il 43.8% e alla Danimarca con il 43.4%, non a caso Italia e Francia sono tra le grandi economie in maggiore difficoltà nel vecchio continente. Forse questo potrebbe essere il “grimaldello” giusto per far ripartire l’economia europea, dove una vera unione potrebbe fare la differenza , dove l’unione fa la forza rispetto ai grossi blocchi economici che ci stanno schiacciando.
Una parola su una parziale riduzione della pressione fiscale sulle aziende europee potrebbe ridare slancio all’asfittica economia del vecchio continente e far partire una decisa gamba rialzista per i relativi listini azionari.
Cosi come la scorsa ottava anche in questa il nostro FTSE-MIB ( – 2.03% e saldo 2024 + 10.36%) è andato in controtendenza e se la scorsa settimana era stato l’unico listino in verde questa volta è l’unico listino in rosso.
Dall’apertura di settimana Milano non ha fatto altro che scendere e solo nella giornata di venerdì abbiamo assistito ad un parziale recupero. Ha pesato il settore banche e finanza e le due maggiori banche hanno perso entrambe oltre il 6.5%. I volumi però sono stati in media e pertanto al momento non parliamo di selloff ma di probabile rotazione di portafoglio dopo che alcune voci hanno paventato un taglio di 50bp da parte della BCE e pertanto un ipotetico e teorico calo di profittabilità da parte delle banche stesse. La lunga lower Shadow nel complesso porta a credere che siano arrivato acquisti sui minimi e già dalla prossima ottava potremmo rivedere il nostro indice alle prese con la resistenza dinamica che transiterà sui 33868 punti. Primo livello di supporto area 33mila punti. Venerdi dopo la chiusura dei Mercati è arrivato l’atteso verdetto di Moody’s che ha in sostanza confermato la sua view sul nostro paese senza esprimersi su possibili miglioramenti o peggioramenti, annotando solo una crescita che si teme resterà moderata per la debole domanda interna e le esportazioni che soffrono la frenata della Germania.
Germania che continua a soffrire
Le cause sono PIL rivisto al ribasso anche se il + 0.1% la salva dalla recessione tecnica e con la classe politica oramai proiettata verso le elezioni di febbraio dove si prospetta che a guidare il prossimo esecutivo sarà un esponente della CDU, probabilmente il capo partito Merz, dato che nei sondaggi sono largamente in vantaggio. Mancano ancora oltre 2 mesi ma sappiamo che i Mercati guardano avanti e cosi il DAX ( + 0.58% e saldo 2024 + 15.35%) chiude positivo lasciando una bella candela sul grafico che annuncia un veloce test sulla resistenza dinamica che transiterà a 19624 punti. Se il test sarà positivo e la resistenza verrà superata ecco che il DAX potrebbe immediatamente andare a segnare un nuovo massimo storico. Area 18800 punti si conferma un buon livello di supporto.
Se in Europa abbiamo visto candele con lunghe lower Shadow a Wall Street la musica è diversa.
Se sul Dow Jones vediamo una piccola lower Shadow ( ma anche volumi in aumento) sugli altri due listini vediamo sostanzialmente candele di range ridotto e volumi in leggera contrazione. Trump continua a provocare con le sue nomine ma ottiene intanto il rinvio a data da destinarsi la pena per il caso Stormy Daniels. Il presidente della SEC lascerà l’incarico il prossimo 20 gennaio in coincidenza con l’insediamento di Trump a manifestare il proprio dissenso ( e ad evitare di essere licenziato dallo stesso Trump) e il mondo delle criptovalute esulta attendendosi una nomina con vedute favorevoli e bitcoin si porta in area 100mila dollari ( il 4 novembre non era a 70mila). Abbiamo detto di Nvidia che nonostante i numeri stellari abbia si ritoccato il massimo storico ( a 152.89) ma che poi è andata incontro alle vendite ma l’ultima nomina di Trump in ordine di tempo, quella di Scott Bessent quale segretario al Tesoro, potrebbe ridare coraggio e fiducia a Wall Street. Bessent è in linea con Trump sul discorso dazi ma è anche il fondatore dell’hedge fund Key Square e quindi uomo della finanza e pertanto lo scopo del presidente incaricato è quello di non rompere con la comunità finanziaria anche al costo di creare una frattura con Elon Musk, in buona sostanza ha lanciato un chiaro messaggio su chi sarà il presidente e sul chi decide, quando sui giornali si vociferava di un Musk presidente ombra. Miglior listino di settimana il Dow Jones ( + 1.96% e saldo 2024 a + 17.53%) che dopo una apertura in linea scende fin sotto i 43mila punti prima di girarsi e salire oltre la resistenza dinamica e chiudere a 44296 punti con forti volumi. L’impostazione è tale da far ritenere che con molta probabilità area 45mila sia una questione di poco tempo, anche se forse non già la prossima settimana in quanto Wall Street sarà chiusa giovedi per il giorno del Ringraziamento e venerdi sarà aperta solo per mezza giornata. Bene anche il Nasdaq ( + 1.87% e saldo 2024 a + 23.48%) che tiene i minimi della scorsa settimana e registra una candela a corto range nella parte inferiore della candela precedente. volumi in leggero calo ma tutto sommato una fase di consolidamento utile e necessaria. Situazione similare per S&P500 ( + 1.68% e saldo 2024 a + 25.15%) che perde brevemente i minimi della candela precedente ma poi recupera a chiude non molto lontano dal massimo della candela precedente pertanto con un buon avvio di prossima ottava il massimo storico dell’indice piu seguito al mondo potrebbe essere facilmente ritoccato.