Dopo un inizio di ottava con i listini ancora alle prese con la digestione delle decisioni delle varie banche centrali della scorsa settimana, alla fine è stato ancora Powell, in audizione al Congresso, a chiarire le cose. Il presidente della FED si è detto deciso a combattere l’inflazione alzando i tassi anche al costo di una caduta del PIL, anche se la ” probabilità di recessione non è significativamente alta”. Queste parole decise hanno riportato interesse sui mercati azionari, anche se oggettivamente parlando i volumi non sono stati importanti nell’accompagnare i rialzi. Servirà pertanto qualche conferma prima di poter affermare che il peggio sia alle spalle. Certo è che i Mercati hanno apprezzato la franchezza e la decisione di Powell.
La settimana ha visto anche un inasprimento dei rapporti già difficili tra Russia ed EU con la Lituania che si è adeguata alle direttive europee fermando alcuni prodotti destinati alla città russa di Kaliningrad e con la concessione dello status di stato candidato ad Ucraina e Moldavia. Mosca è parsa più risentita per la prima delle due decisioni e senza mezzi termini ha detto che verranno cercate soluzioni pratiche e non diplomatiche. La sensazione è che l’insieme delle sanzioni e il protrarsi della guerra in Ucraina stia logorando Mosca che continua ad alzare i toni in modo minaccioso non trovando altre strade da perseguire, ma contestualmente si deve stare molto attenti a non esacerbare troppo la situazione ed a lasciare ampi spazi per una soluzione diplomatica che resta la via principale per evitare un inasprimento del conflitto.
Tornano a salire i contagi, la bella stagione porta la gente ad aggregarsi ma a quanto pare anche a dimenticarsi le regole basilari per la convivenza con questo virus. Ce la possiamo fare ad uscirne, ma dobbiamo usare tutti il buon senso.
Settimana in chiaroscuro per Piazza Affari ( + 1.51% e saldo 2022 a – 19.12%)
Dopo un discreto avvio scende poi a ritestare i 21500, che si confermano un buon supporto, per poi ripartire di slancio nella seduta finale di settimana anche se in chiusura la resistenza dei 22200 si è fatta sentire. La netta contrazione dei volumi ci deve far essere cauti sul recupero ed attendere almeno il ritorno sopra i 22500 per poter parlare di un rimbalzo.
Unico listino in rosso questa settimana il DAX ( – 0.06% e saldo 2022 a – 17.42%)
Nostante un allungo oltre i 13400 punti non riesce poi a chiudere sopra il livello dei 13200 punti, che diventano quindi il primo livello di resistenza. Test positivo del supporto dei 12960 punti con volumi poco sotto la media, vediamo se la prossima ottava DAX avrà necessità di un test in area 12650/12500 o se invece punterà verso i 13200 e da qui verso la chiusura del gap. Significativa la debolezza del DAX nella seduta di venerdi rispetto agli altri listini europei, vedremo nella prossima settimana se questa situazione persisterà o se si sia trattato di un evento occasionale.
Oltre alle note problematiche legate all’elevata inflazione ed al realtivo uso del rialzo dei tassi per abbatterla da parte della FED, ora gli USA hanno un nuovo importante e delicato problema con il quale fare i conti e che dovrà essere gestito con moltissima attenzione onde evitare un ritorno ad una fase di disordini sociali.
La lunga mano di Trump pare aver colpito a pochi mesi dalle elezioni di mid-term con i giudici della corte suprema ( da lui nominati alla fine del suo mandato) che hanno annullato il diritto costituzionale all’aborto in USA. Immediate le reazioni e le proteste in piazza ed immediate anche le prese di posizione di alcuni stati come Texas e Missouri che hanno già reso illegale l’aborto mentre il presidente Biden ha dichiarato “Oggi è un giorno triste per la Corte suprema e il Paese” e che “Se una donna vive in uno stato che vieta l’aborto, la decisione della Corte Suprema non le impedisce di viaggiare in uno stato che lo consente”. Wall Street reagisce alla scorsa settimana e in questa risale a chiudere i gap lasciati aperti, il Dow Jones ( + 5.39% e saldo 2022 a – 13.31%) riconquista i 31500 punti e se confermerà la tenuta del supporto a 31250 allora ha ampio spazio di recupero davanti a sè. Diversa la situazione del Nasdaq ( + 7.45% e saldo 2022 a – 25.82%) che disegna una long candle con volumi quasi in media e che chiude poco sotto la resistenza dei 12200 punti. Se la dovesse superare farà i conti con la rialzista in area 12480 punti mentre il primo supporto è la sottostante rialzista che transita sui 11860 punti. S&P500 ( + 6.44% e saldo 2022 a – 17.93%) è più simile al DJ e la tenuta dei 3860 punti potrebbe dare spazi di salita verso i 4020 e poi la dinamica sui 4200 punti.