Settimana a due facce quella appena conclusa : dopo la positività delle prime sedute a seguito dell’accordo europeo sul recovery fund ed anche per l’incremento della offerta di Intesa sulla OPS su Ubi, si è assistito ad un ritorno di negatività legata a molteplici fattori, in alcuni casi concatenati tra loro, che ha portato i listini a chiudere in rosso la settimana. Dopo l’euforia per l’accordo dei 27 in europa si è iniziati ad entrare nel dettaglio degli accordo e ci si è accorti che forse non è tutto rose e fiori ma sono presenti un certo numero di spine, i sondaggi elettorali in USA per le presidenziali continuano a vedere Trump in ritardo rispetto a Biden e ciò ha scatenato la nuova offensiva dell’attuale inquilino della Casa Bianca contro la Cina per distogliere l’attenzione della opinione pubblica sui problemi interni. L’oro si è immediatamente adeguato alla nuova situazione di criticità e si è portato oltre i 1900$/oncia facendo tornare il risk-off sui listini azionari. Nel frattempo il Covid-19 torna prepotentemente a farsi sentire ( complice ovviamente la poca osservanza della gente alle minime condizioni di distanziamento sociale) e gli USA stanno per lanciare un nuovo pacchetto di aiuti per la popolazione ( si parla di un assegno di 1200$ ad agosto) mentre tornano i lockdown a cercare di evitare guai peggiori. A tutte queste negatività si aggiunge la ordinaria stagionalità di volumi bassi che agevola la volatilità e bruschi movimenti con basso controvalore.
Torna ad essere la cenerentola della settimana Piazza Affari ( – 1.68% e saldo 2020 a – 14.60%) e la shooting star lasciata sul grafico non depone certamente a favore di un pronto recupero!
Dopo una apertura alla metà della candela precedente l’indice di casa nostra era salito bene fino al test della resistenza sui 21150 per poi flettere e ritornare al punto di partenza e poi giù sino al test dei 19900 punti che alla fine hanno tenuto. La chiusura appena sopra i 20 mila punti con volumi sotto la media ed allineati a quelli della scorsa ottava potrebbero ancora alimentare un minimo di recupero, ma se nella prossima ottava si dovessero perdere anche i 19700 punti sembra inevitabile un retest dei 18500. Di contro un recupero subito dei 20200 punti e poi dei 20500, possibilmente sostenuto da volumi in aumento, potrebbe ridare un minimo di fiducia e annullare la valenza della shooting star.
Medesima Shooting Star sul DAX ( – 0.63% e saldo 2020 a – 3.10%) che però contiene le perdite e lo fà con volumi in leggero calo.
La tenuta del minimo all’interno del body della candela precedente denota una tenuta di certi livelli per cui nonostante la ampia upper shadow che si era spinta ben oltre la resistenza dei 13200 punti rimane ancora integra la lunga lower shadow della precedente ottava. Come detto il periodo è statisticamente propizio ad una elevata volatilità pertanto un pronto recupero dei 13mila punti , magari con allungo verso i 13200, potrebbe riportare subito un nuovo entusiasmo sul listino tedesco. Dal punto di vista supportivo resta il doppio livello 12650/12500 che tuttavia nella scorsa settimana è rimasto a discreta distanza di sicurezza.
A Wall Street è periodo di trimestrali e nei bilanci delle aziende si “leggono” i numeri dell’effetto del coronavirus.
Aziende che sono state molto colpite ed altre che invece hanno migliorato grazie al virus. Leggendo le performance della settimana i titoli tecnologici hanno soffeto più degli altri anche se poi il Nasdaq è l’unico listino in verde per l’anno in corso. Prima di entrare nel dettaglio degli indici sottolineamo che i volumi a Wall Street sono stati in aumento la scorsa ottava e che solo S&P500 ha disegnato una shooting star ritoccando i massimi della ottava precedente, gli altri due indici non sono riusciti a segnare un massimo superiore alla candela scorsa. Dopo 4 candele verdi il Dow Jones ( – 0.75% e saldo 2020 a – 7.25%) disegna una candela rossa tutta compresa nel 50% superiore della candela precedente. L’aver superato la resistenza dei 26770 punti, pur senza confermarsi in close e il non essere andato vicino al supporto dei 26250 punti lascia una discreta sensazione che l’attuale trend al rialzo possa confermarsi. Il pronto recupero dei 26770 punti ed il superamento del massimo precedente dei 27071 punti sarebbe propedeutico ad un nuovo test del livello dei 27350 punti e poi dei psicologici 27500. Se invece dovessero cedere i 26240 allora tornerà 25375 il livello di supporto a cui guardare. Dopo una apertura in linea alla chiusura precedente il Nasdaq ( – 1.52% e saldo 2020 a + 20.04%) si riporta a quota 11mila pur senza superare il massimo precedente e ritestare la resistenza dinamica che passava a 11070 punti. Dopodichè giravolta e discesa che si ferma solo sotto il minimo della candela precedente a cui è seguito un piccolo recupero per chiudere a 10483 punti. Quarta settimana di volumi in aumento sul Nasdaq, vedremo se con il prosieguo delle trimestrali questo trend rimarrà invariato. Primo supporto dinamico per la prossima ottava sono i 9800 punti mentre la resistenza passa al test dell’altra rialzista sugli 11100 punti. Miglior listino della settimana S&P500 ( – 0.285 e saldo 2020 a – 0.47%) che sfiora il ritorno in verde per l’anno in corso disegnando una shooting star come già vista sugli indici europei. La chiusura appena sotto ( solo 5 punti) il livello di supporto, ma in recupero dai minimi di seduta potrebbe anche essere letta come una tenuta dello stesso e quindi un avvio di positivo di ottava ed il ritorno sopra i 3260 riporterebbe l’indice piu seguito al mondo all’interno del gap down di fine febbraio, la cui chiusura a 3337 sarebbe certamente un ottimo segnale di forza. Se invece si dovesse scendere il primo livello supporto tornerà il solito 3030 punti.
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