Wall Street si prepara al voto e qualcuno tira i remi in barca. L’ambiente lancia un grido di dolore
Settimana negativa la prima di novembre e non poteva essere diversamente con molte e forse troppe incognite all’orizzonte. La prima è certamente il voto americano, con sette stati che vedono ancora molto in bilico il loro risultato e con esso la decisiva assegnazione dei grandi elettori a favore di uno o dell’altro pretendente a diventare il nuovo inquilino della Casa Bianca. I toni si stanno alzando e non di poco e l’ultimo attacco in ordine di tempo di Trump contro la ex deputata repubblicana Cheney, in Arizona ossia uno degli stati in bilico, potrebbe scatenare una polemica infinita che servirà solo ad esacerbare gli animi. Si temono forti scontri all’esito del voto e secondo fonti giornalistiche americane sono già pronte da ambo gli schieramenti manifestazioni a contestare il voto. Peraltro il procuratore capo dell’Arizona sta valutando se le affermazioni di Trump (il testo è stato : “È un falco radicale. È una stupida che ha sempre voluto la guerra. Mettiamola davanti a un fucile che le spara addosso, e vediamo come si sente”) possano essere considerate una minaccia di morte ed in tal caso procedere legalmente contro l’ex presidente arrivando ad escluderlo dalla corsa elettorale ! Contro Trump si schiera anche l’Iran, almeno questo viene da pensare quando si legge che Khamenei avrebbe dato l’ordine per un attacco contro Israele ma non prima del voto USA per non favorire Trump. Male anche i listini asiatici dove oltre a quanto sopra pesa anche il Giappone. La sua banca centrale è rimasta ferma sui tassi come da attese ma ha avuto anche osservazioni meno accomodanti provocando vendite sui listini. Rimaniamo in Giappone per introdurre l’argomento clima, per la prima volta dal 1894 il monte Fuji non ha avuto la cima coperta di neve in nessun giorno di ottobre, lo scorso anno era imbiancata già dal 5 di ottobre. L’OMS ha rilasciato la classifica dell’inquinamento atmosferico delle maggiori città e ben 9 delle prime 10 sono città asiatiche, in vetta Lahore davanti a Dehli, Mumbai e Pechino. Nona Il Cairo mentre all’ottavo posto sorprende Katmandu, la capitale del Nepal. Naturalmente non possiamo non citare la drammatica inondazione di Valencia che ci deve far riflettere con profonda convinzione che si debba agire ed in fretta affinché in futuro simili disastri non avvengano più.
Settimana nel complesso stabile per Milano ( – 0.28% e saldo 2024 a + 14.25%)
Dopo Fitch e SP500 incassa anche la promozione di Morningstar-DBRS che ha confermato il rating BBB e migliorato l’outlook a positivo. La nota dell´agenzia sottolinea che la decisione riflette la prospettiva secondo la quale il miglioramento del percorso fiscale atteso nel medio termine per l´Italia mitiga i rischi associati dal rapporto di indebitamento pubblico, che rimane molto elevato. Graficamente siamo scesi al test della ribassista con test e tenuta e ripartenza andando a chiudere poco sotto la chiusura della scorsa ottava, il tutto con volumi in leggero calo e sotto la media. Insomma Milano sta consolidando poco sotto i 35mila punti e guardando la lower shadow verrebbe da pensare che i tempi siano maturi per un nuovo allungo. Ma come abbiamo scritto sopra le variabili ci sono, da eventuali scontri di piazza in USA ai missili su Israele e tutto ciò ovviamente non farà bene ai Mercati. Primo supporto la ribassista che transiterà sui 34044 punti mentre la resistenza è l’evidente massimo allineato delle ultime tre candele e l’eventuale breakout potrebbe portare a superare il massimo di maggio.
Meno bene il DAX ( – 1.07% e saldo 2024 a + 14.94%)
ha perduto il supporto della rialzista ed è sceso al test dei 19mila punti, da dove ha rimbalzato. Volumi in leggero incremento per l’indice tedesco ma in ogni caso rimasti in media. Primo livello di resistenza è adesso la rialzista che transiterà a 19533 mentre area 19mila il primo supporto. Settimana con alcune notizie importanti perla Germania, con il sindacato IG Metall che dichiara inaccettabili i piani di chiusura di tre stabilimenti di volkswagen, con gli analisti di Commerzbank che definiscono una anomalia l’inatteso dato di aumento dello 0.2% del Pil tedesco in quanto tale dato secondo loro sarà il massimo ottenibile in tutto il 2025 dalla asfittica economia. Su una eventuale OPA di Unicredit su Commerzbank sono state spese ancora molte parole e la sostanza è sempre la stessa , con l’ostilità di Berlino e della dirigenza della banca mentre sono favorevoli la BCE la UE ed anche l’imprenditoria che cerca di avere partner forti che possano aiutare in maniera efficace a superare il difficile momento economico.
Tante le trimestrali uscite la scorsa ottava e tante quelle che usciranno la prossima, prima e dopo il voto presidenziale e chissà se il Mercato deciderà meglio.
Nella scorsa ottava molte società sono state punite con il calo delle proprie azioni pur presentando dei conti sopra le attese, è chiaro che la sorpresa non può esserci ogni volta. Delle big solo Amazon ed Intel non sono state punite anche se quest’ultima uscirà dal paniere del Dow jones dal prossimo 8 novembre. In realtà uscirà anche Dow e le due aziende saranno sostituite rispettivamente da Nvidia e da Sherwin Williams. Dopo i volumi in deciso rialzo in questa ottava ci attendiamo lo stesso nella prossima ottava dopo che inizieranno ad uscire i primi dati sul voto. Nonostante i sondaggi ufficiali ripetano che sono 7 gli stati in bilico e che saranno decisivi, circolano in rete altri sondaggi che vedono Trump in netto vantaggio per l’elezione , per cui se una tale netta superiorità dovesse uscire dal voto ufficiale ci saranno seri rischi di ordine pubblico. Miglior listino di settimana il Dow Jones ( – 0.14% e saldo 2024 a + 11.58%) che pur essendo sceso in area 41700 punti è poi riuscito a chiudere sopra i 42mila punti confermandone la bontà come primo livello di supporto. l’ingresso di Nvidia nel suo paniere non potrà che giovare e chissà che quindi DJ possa puntare in alto nelle prossime settimane. Prima resistenza il massimo delle ultime candele sui 43300 punti e a seguire la rialzista che transiterà sui 44090 punti per la prossima ottava. Terza candela in congestione per il Nasdaq ( – 1.56% e saldo 2024 a + 19.06%) ma essendo la chiusura avvenuta nella parte inferiore a dispetto delle chiusure alte delle scorse settimane ecco il rosso pesante. La candela attuale ha registrato un minimo inferiore ed un massimo superiore, pertanto è stata una candela outside che nel suo complesso ha implicazioni rialziste. ricordiamo che i dati di apple, Microsoft ed altre big non sono stati male ma la prima reazione dei mercati è stata negativa, ma poi magari potranno ravvedersi. Primo supporto per la prossima settimana la rialzista a 19796 punti mentre la resistenza è in area 20500 / 20600 punti e poco sopra vi è il massimo storico. Graficamente i peggio impostato è S&P500 ( – 1.36% e saldo 2024 a + 20.10%) che è sceso al test dei 5700 punti ma dal quale livello non è che abbia avuto una forte reazione chiudendo a 5729. Rimane da verificare la tenuta di 5670 e in caso positivo allora si potrà tornare verso area 5800 da dove rifare l’occhiolino a quota 6mila punti. In caso di perdita del livello allora da guardare alla rialzista che transiterà sui 5419 punti.