Si è chiusa l’ultima seduta dell’anno 2023 ed è tempo di bilanci. Bilanci che hanno fatto i gestori che nelle ultime ore hanno venduto per consolidare i rendiconti che presenteranno ai loro clienti e che permetterà loro di ottenere un premio bonus, bilanci che vedono il nostro FTSE-MIB ( + 28.03%) svettare come migliore listino azionario europeo aiutato dalle performance di Leonardo ( + 85.29%) e Unicredit ( + 85.08%). In Asia svetta il listino principale di Tokyo che porta a casa un + 28% mentre a Wall Street, dove ancora nell’ultima seduta dell’anno si sono registrati nuovi massimi storici per Dow Jones e Nasdaq e “solo” una miglior chiusura di sempre per S&P500 è stato il listino tecnologico a registrare la migliore performance con un + 53.81%, che però vale la pena di ricordare era reduce da un pessimo – 32.97% a fine 2022.
I mesi migliori per l’azionario in questo 2023 sono stati gennaio, giugno, luglio e naturalmente novembre e dicembre con una galoppata che non si ricordava da anni. E mentre le buone performance dei mesi invernali è nelle corde del mercato azionario, segnaliamo come le buone performance di giugno e luglio stridano con il famoso adagio americano “sell in may and go away”.
Adesso si apre un 2024 carico di attese per gli investitori, attese per l’avvio dei tagli dei tassi da parte delle banche centrali, con le diverse posizioni assunte sin qui dai rispettivi governatori ma con il probabile avvio da parte di tutte e con molta probabilità sarà proprio la BCE ad aprire le “danze” con un primo taglio nel secondo trimestre 2024 a causa di una economia fragile e che non potrebbe reggere molto a lungo una situazione di tassi alti come l’attuale. La FED invece potrebbe anche mantenere lo status quo per il primo semestre grazie alla resilienza della economia a stelle e strisce e quindi attendere la riunione di luglio per poter iniziare a sforbiciare i tassi. Ovviamente ci sono anche molte altre situazioni che ci si augura vengano risolte nel prossimo anno e parliamo ovviamente dei conflitti in corso e di quelli al momento solo paventati. Sarà anche interessante seguire il viatico che porterà gli USA alla elezione del loro nuovo presidente, viatico che al momento è combattuto nelle aule di tribunali e che potrebbe portare l’attuale presidenza a rivolgere maggiore attenzione ai problemi interni mettendo in secondo piano gli esteri. E la Cina osserva…….
Sostanzialmente non è cambiato nulla in questa settimana per il FTSE-MIB ( – 0.00% e saldo 2023 a + 28.03%)
Milano rimane abbarbicato sui massimi di periodo in una stretta congestione da tre settimane tra i 30140 e i 30650 punti. Questa lateralità potrebbe durare ancora e sarà il superamento di uno di questi due livelli a dare la prima indicazione di movimento al nostro indice. Una rottura al ribasso ci riporterebbe al test del primo supporto in area 29600 punti mentre un allungo oltre i 30650 portebbe portarci a salire per un altro migliaio di punti. Vedremo se si rimarrà in laterale fino alla prima riunione della BCE il prossimo 25 gennaio e se in quella occasione l’istituto di Francoforte parlerà apertamente dell’avvio dei tagli allora un breakout è altamente probabile.
Come per la scorsa ottava anche in questa il DAX ( + 0.27% e saldo 2023 a + 20.31%) ha seguito quanto già visto per il nostro listino
Del resto la settimana corta festiva ed i volumi decisamente rarefatti non potevano permettere altro. Finchè si tengono i 16620 punti e non si regisrta un nuovo massimo storico il listino tedesco sarà in laterale. Il cedimento dei 16620 porterà ad un test del supporto a 16325 punti mentre un allungo oltre gli attuali massimi storici oltre quota 17mila punti lascerà praterie aperte.
Dopo nove settimane di rally Wall Street non pare voglia ancora fermarsi anche se un ritracciamento ad un certo punto sarà sia fisiologico sia necessario e non per questo sarà deleterio.
Se si torna indietro a guardare la situazione grafica a fine ottobre con i due massimi decrescenti pare quasi incredibile come si sia potuti arrivare a registrare nuovi massimi storici. Eppure lo sappiamo che i Mercati sono fatti per sorprendere ed ora che le attese per l’avvio del taglio dei tassi da parte della FED sono prossime ad essere concluse sorge il dubbio se ci potrà essere un clamoroso sell on news. Come sempre sarà l’analisi dei livelli grafici a darci il polso della situazione. Miglior listino di settimana il Dow Jones ( + 0.81% e saldo 2023 a + 13.70%) e peggior listino dell’anno a Wall Street ma se guardiamo che nove settimane orsono era in negativo per l’anno in corso allora tanto di cappello ! Nuovo massimo storico nell’ultima seduta dell’anno e nuova chiusura sui massimi di sempre con una candela positiva che lascia intendere di voler proseguire nel suo movimento. Primissimo supporto al momento lo possiamo rilevare sul precedente massimo storico e in linea con il minimo della scorsa ottava in area 37mila punti, se dovesse cedere allora il successivo livello da attenzionare sarà il lontano 35658 punti. Il contraltare di settimana a Wall Street è stato il Nasdaq ( + 0.28% e saldo 2023 a + 53.81%) che ha lasciato sul grafico una candela non esaltante e con una upper shadow evodente. In ogni caso ha registrato un nuovo massimo storico a 16969 punti ed una chiusura maggiore di sempre, certo i volumi non hanno aiutato. Il listino tecnologico ha beneficiato molto dell’argomento ” AI ” ed è probabile che anche per il 2024 questo sarà uno degli argomenti trainanti e sono molte le società coinvolte in questo business che iniziano a pensare alla relativa ” monetizzazione” anche se a detta degli esperti sarà il 2025 il vero anno di svolta per questo business. Ptimo livello di supporto per il Nasdaq il precedente livello di massimi storici in area 16600 punti, il successivo livello è il solito 15700. Primo ostacolo nella corsa del tecnologico è la rialzista che per la prima settimana del 2024 transita in area 17500 punti circa. Unico listino a Wall Street a non aver registrato un nuovo massimo storico è stato S&P500 ( + 0.32% e saldo 2023 a + 24.23%) che però si è fregiato di aver registrato nell’ultima seduta dell’anno della miglior chiusura di sempre a 4769 punti dopo aver toccato i 4793 punti a veramente pochi punti dal massimo storico di 4819 punti. Importante anche il test e tenuta del supporto dinamico che nonostante i bassi volumi indica la forza del listino. Supporto dinamico che per la prima settimana del 2024 sarà a 4753 punti che se venissero perduti potrebbe portare il più seguito indice mondiale ad un retest dei 4604 punti.
L’intero staff di MAC Trader vi augura un felice 2024