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Considerazioni di fine agosto…..

Se ci limitassimo ad una veloce occhiata dei numeri delle chiusure di fine luglio e poi tornando dalle ferie a quelli di fine agosto dei principale listini potremmo tranquillamente dire che sia trascorso un tranquillo mese estivo con tutto sommato delle discrete performance. Se invece volessimo approfondire e guardare con attenzione ai grafici vedremmo che la musica è stata del tutto diversa !
Nel vecchio continente troviamo che il DAX ha appena registrato un nuovo massimo storico ed ha ampiamente recuperato le perdite delle prime giornate di agosto mentre Milano non ha ancora recuperato del tutto le perdite di inizio mese ma inoltre è ancora decisamente sotto i massimi annuali di metà maggio, ossia prima del dividend day.
Se varchiamo l’oceano troviamo a Wall Street che il Nasdaq è in una situazione grafica similare a quella di casa nostra mentre S&P500 è molto simile al DAX benchè non sia riuscito a ritoccare il massimo storico di metà luglio, mentre una storia a sè l’ha fatta il Dow Jones che invece non solo ha recuperato totalmente l’avvio di agosto ma è andato di forza a registrare nuovi massimi storici a 41585 punti. Del resto se Berkshire Hathaway , la “creatura” di Warren Buffett, è diventata la prima società americana non tecnologica a superare i mille miliardi di dollari di capitalizzazione , questo vuol dire che in questa fase di Mercato è la cosidetta ” Old Economy” a tirare.

Sul fronte banche centrali assistiamo nuovamente ad una divergenza tra la FED e la BCE, dove la prima si muove abbastanza compatta mentre la seconda è intrinsicamente divisa nel campanilismo dei vari funzionari. Powell ha detto che la FED è pronta a tagliare già dalla seduta di Settembre ed ora il Mercato cerca di valutare su quanto taglierà nel corso delle ultime tre sedute dell’anno e se questi tagli saranno sufficienti ad evitare una recessione e quindi a preparare un atterraggio morbido. La soluzione che pare maggiormente valutata dagli economisti e giornalisti finanziari è quella di tre tagli da 25 punti base anche se qualcuno si spinge ad un taglio complessivo di 100 punti base , anche se a quel punto risulta difficile valutare dove piazzare il “colpo” da 50 bp, se subito o se invece ad elezioni avvenute. Di contro in Europa leggiamo che ad esempio il nostro Panetta continua a spingere per una prosecuzione del taglio dei tassi anche perchè l’Italia è l’unico paese in europa ad avere una spesa sugli interessi del debito equivalente a quella per l’istruzione e quindi la si deve ridurre calando i tassi di interesse. Di contro la professoressa Schnabel, membro tedesco del comitato esecutovo della BCE sostiene che l’allentamento deve essere graduale ed effettuato con cautela e non deve essere meccanico. Sostanzialmente la BCE dovrebbe ragionare in maniera comunitaria ma i suoi funzionari ragionano in termini di “bandiera”.

In USA ha preso vigore la campagna elettorale e la Harris negli ultimi sondaggi pare aver preso un leggero vantaggio nei confronti di Trump nei paesi in bilico, quelli che alla fine sono determinanti per l’assegnazione della presidenza. Il grosso scontro tra le due parti è sul programma economico dove il piano di Trump prevede un incremento di deficit federale di quasi 6 trilioni di $ , 5 volte quello previsto dalla Harris. Ciascuno dei due candidati ha esposto la propria idea sul dove raccogliere queste cifre, Trump dai dazi e la Harris dall’aumento delle aliquote fiscali. Il problema di Trump è che la sua politica porterebbe ad un ritorno di fiamma della inflazione mentre il programma della Harris si scontra con la necessità della approvazione del Congresso che attualmente è , seppur di poco, in mano ai repubblicani. La grossa parte della campagna elettorale degli sfidanti è adesso concentrata sul mettere in cattiva luce la controparte e sui rischi che una tale implementazione possa provocare all’economia statunitense, cercando di portare gli elettori indecisi dalla propria parte. Anche la scelta dei vice è stata meticolosa nel cercare di andare ad accattivarsi quelle nicchie di popolazione che potrebbero essere indecise. Molto probabilmente Trump starà ancora meditando sull’errore strategico commesso “distruggendo” l’attuale presidente Biden nel loro primo scontro televisivo, a seguito del quale i democratici hanno a tutti i costi voluto cambiare in corsa il loro candidato. Se l’ex presidente repubblicano avesse calcato meno la mano avrebbe potuto farlo nel prossimo scontro tv, quando oramai non ci sarebbe stato piu tempo per un cambio in corsa e se anche ci fosse stato non ci sarebbe stato il tempo per una campagna a tappeto come stà effettuando la Harris. Wall Street “respira” questa elettricità nell’aria e diventa estremamente volatile ad ogni dichiarazione, ci attende pertanto un autunno turbolento.

Reginetta di settimana Piazza Affari ( + 2.14% e saldo 2024 a + 13.25%) che torna anche a sopravanzare la performance del DAX.

Buona settimana con volumi in aumento anche se ancora sotto la media e sopratutto ancora sotto i valori dell’ultima settimana di luglio, da cui come vedete si è tracciata una ribassista dai massimi di maggio che al momento ancora tiene. Sarà molto importante per Milano riuscire a sopravanzare quota 35mila punti quanto prima per poter poi tornare a mettere nel mirino i massimi annuali a 35474 punti e da qui puntare al teorico target dei 36850 punti di quel doppio minimo costruito tra il 2009 e il 2012. Detto della resistenza segnaliamo che il primo supporto è sempre in area 33300 punti.

Come detto il DAX ( + 1.47% e saldo 2024 a + 12.87%) ha registrato un nuovo massimo storico a 18970 punti e chiudendo per la prima volta oltre i 18900 punti.

La resistenza dinamica transiterà la prossima settimana a 19261 punti e pertanto fino a questo livello l’indice tedesco potrebbe allungarsi senza troppe difficoltà, poi si vedrà se troverà difficoltà come già accaduto tra marzo ed aprile e nel mese di maggio. Anche qui i volumi sono stati in aumento per quanto ancora sotto la media ma con l’arrivo di settembre le cose si dovrebbero stabilizzare. Primissimo supporto i 18770 punti e a seguire la solita quota 18mila.

Era la attesa settimana dei conti di Nvidia , il “mondo” voleva sapere se il motore della AI poteva essere ancora il propellente per un ulteriore rialzo in questo e nei prossimi anni o se invece fosse un argomento oramai da lasciare per cercare altro.

In settimana molto era stato scritto e molte news erano giunte al Mercato di importanti aziende che stanno spendendo e valutando di spendere nei prossimi anni per implementare l’AI o di migliorarla all’interno delle proprie strutture. Proprio forse tutte queste notizie hanno creato una attesa troppo elevata per i conti di Nvidia che ha si battuto le attese ma non cosi di tanto ripetto alle attese e per questo il Mercato ha reagito male. Ma probabilmente a torto e potrebbe essere stata una ottima occasione di ingresso, questo perchè ad esempio la successiva trimestrale di Dell ha confermato l’importanza dell’argomento AI e che non è solo Nvidia in quel mercato a fare i numeri. Questo per spiegare la settimana negativa del Nasdaq ( – 0.74% e saldo 2024 a + 16.34%) che pur chiudendo sotto la recente ribassista ( come anche Milano) ha però chiuso sopra la rialzista di lungo e quindi per la prossima settimana si trova in un stretto range tra il supporto dinamico a 19387 punti e la resistenza dinamica a 19668 punti. Un breakout la dovrebbe portare di slancio oltre i 20mila punti e quindi rimettere nel mirino i massimi storici a 20690 punti. In caso di breakdown il successivo livello di supporto saranno i 18737 punti. Segnaliamo che il tecnologico è stato l’unico listino in settimana a rivedere i volumi in media. Settimana sostanzialmente piatta a livello numerico per S&P500 ( + 0.24% e saldo 2024 a + 18.42%) che invece dopo essere sceso sui minimi della scorsa ottava ha poi reagito ed è riuscito a chiudere sopra i massimi mostrando una decisa forza andando a registrare la migliore chiusura di sempre a 5648 punti, pur non essendo riuscito a registrare un nuovo massimo storico che è ancora 5669 dello scorso 16 luglio. Nuovo massimo storico che potrà realizzarsi nella prossima ottava se non interverranno fattori esogeni.
Ricordiamo che lunedi Wall Street sarà chiusa per Labor Day.

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