Si chiude il terzo trimestre dell’anno ed i numeri sono impietosi, con tutti gli indici che hanno aggiornato i minimi annuali. La Russia ha ufficialmente annesso 4 regioni dell’ Ucraina alla propria federazione dopo i risultati del referendum e la CNN twitta in questi minuti che la Russia , dopo l’ingresso delle forze ucraine nella città di Lyman, controlla meno territorio ucraino di quanto ne controllasse ad inizio conflitto, pare quindi che Putin abbia accelerato l’annessione con il referendum farsa prima di trovarsi con le sue truppe completamente respinte dall’esercito ucraino. Nulla di fatto al consiglio di sicurezza dell ‘ONU dove la risoluzione contro tali referendum è stata ( ovviamente) bocciata per il veto della russia , nonostante 10 voti a favore e 4 astensioni ( Cina, India, Brasile, Gabon).
Altro argomento che certamente non ha aiutato a stare tranquilli è il sabotaggio ( pare non ci possano essere dubbi a riguardo, l’istituto svedese di vulcanologia ha registrato delle esplosioni nella zona) da parte di ignoti dei gasdotti nord stream 1 e 2 , al momento non operativi ma in ogni caso pieni di gas. Le congetture sono molteplici ma se da un lato pare impossibile possano essere stati sottomarini di una certa importanza per via della non elevata profondità del mare in quella zona, restano sul tavolo ipotesi di droni subacquei, mine sganciate da piccole imbarcazioni o addirittura da macchinari per la pulizia e l’ispezione delle tubature direttamente dall’interno delle stesse.
Candela brutta quella disegnata dal FTSE-MIB ( – 1.98% e saldo 2022 a – 24.49%) anche se non bruttissima.
La lunga lower shadow e la chiusura sopra il supporto dei 20540 lascia ancora aperta la porta per un recupero, almeno parziale, sulla falsariga della candela di metà luglio. La tenuta del supporto dovrebbe preludere ad un tentativo di test della resistenza sui 21150 punti e successivamente ai 21500 punti, livello già testato senza successo in questa ottava appena conclusa. Nel caso invece di cedimento del supporto dovreo guardare ai 19930 e quindi ai 19700 punti, previa chiusura del gap a 19822 punti. Venerdi sera Moody’s non ha aggiornato il rating sul nostro paese in quanto in attesa del prossimo governo dopo le elezioni, governo che non sarà in carica prima di fine ottobre in quanto solo il 13 ottobre ci sarà la prima riunione del nuovo parlamento da cui partirà l’iter che porterà a dare il mandato.
Candela similare a Milano per il DAX ( – 1.38% e saldo 2022 a – 23.74%) che tiene in chiusura il supporto dei 12100 punti dopo aver bucato durante la settimana anche gli 11900.
La conferma di questa area di supporto potrebbe riportare l’indice tedesco a ridosso dell’area 12500 / 12650 punti, mentre il cedimento vedrebbe un possibile avvicinamento ai 11430 punti. Probabilmente la “buona” performance del DAX è legata all’annuncio di un pacchetto di aiuti per 200 miliardi di euro che verranno presi dal fondo creato a marzo 2020 per la pandemia e che verrà usato in via straordinaria come scudo difensivo contro il caro bollette. In settimana in Germania è uscito il dato sulla inflazione che è tornata sopra il 10% , numero a doppia cifra che non si vedeva dagli anni 50 del secolo scorso.
Le chiusure settimanali di Wall Street sono state nettamente peggiori rispetto alle chiusure dei listini europei…
…ma se consideriamo che nella seduta di venerdi i listini europei hanno chiuso positivi mentre wall street ha chiuso sui minimi di seduta con oltre un punto e mezzo di perdita ecco che la differenza tra i due lati dell’oceano è presto spiegata. Naturalmente lunedi mattina è probabile che i listini della vecchia europa si adegueranno all’andamento americano, vedremo poi nel corso della seduta se dovesse intervenire qualche fattore positivo a far riprendere il movimento al rialzo di venerdi. Decisamente brutta la candela del Dow Jones ( – 2.92% e saldo 2022 a – 20.95%) che chiude sui minimi di settimana e punta dritto a chiudere il gap a 28495 punti e quindi al test del supporto dei 28170 punti. L’eventuale test e tenuta potrebbe portare ad una fase di assestamento prima di ipotizzare un ritorno verso area 29750/30mila punti. Se invece perdurasse la debolezza allora i livelli successivi di supporto sarebbero 27350 e a seguire 26750 punti circa. Chiusura sui minimi annuali anche per il Nasdaq ( – 3.00% e saldo 2022 a – 32.77%) che oramai dista solo 300 punti dal supporto dei 10670 punti, livello che sarebbe auspicabile non venga violato al ribasso in quanto sotto avrebbe ampi spazi di caduta. Come detto per il DJ, l’eventuale test e tenuta potrebbe portare ad una fase di consolidamento laterale prima di poter ritentare un nuovo allungo verso area 12mila punti. Unico listino ad aver chiuso sotto il livello di supporto, benchè per pochi punti, è S&P500 ( – 2.91% e saldo 2022 a – 24.77%) che adesso guarda ai 3425 punti come approdo se non dovesse prontamente recuperare i 3600 punti. Statisticamente in questo 2022 S&P500 non ha mai disegnato oltre tre candele rosse consecutive se si esclude il periodo aprile/maggio, per cui ci si augura che tale statistica possa essere confermata e rivedere l’indice di riferimento mondiale tornare sopra i 3600 punti per la prossima ottava.