Dopo il rimbalzo della scorsa ottava tornano i segni rossi sui listini mondiali, del resto il numero dei contagiati e dei morti su scala globale sale inesorabilmente ed anzi la curva ( tranne alcune eccezioni) accelera al rialzo. Si dovesse continuare a questi ritmi alla fine di queso mese di aprile i numeri saranno raccapriccianti. In Cina stanno verificando una seconda fase di contagio e pertanto la cittadinanza è spaventata e rifiuta di riprendere la vita “normale” nonostante gli appelli delle autorità. Di contro nei paesi occidentali, ove i governi chiedono alla gente di restare a casa, vi sono sempre troppe persone in giro….a queste condizioni è facile ipotizzare che il virus abbia vita facile. Sul versante medico si susseguono notizie di questo o quel medicinale che potrebbero essere la soluzione, ma poi quasi sempre si tratta di notizie sensazionalistiche montate su alcuni esperimenti allo stadio iniziale su cellule in laboratorio. Come già scritto in precedenza dopo l’emergenza sanitaria ci sarà da affrontare quella economica che adesso inizia ad assumere i contorni di una tragedia maggiore di quella sanitaria. La politica si è fatta trovare impreparata ed ogni Stato cerca una propria soluzione, non si riesce a fare fronte comune contro il virus, assistiamo quotidianamente a tristi manfrine a tutti i livelli. L’UOMO non si è ancora reso conto che stà camminando sul filo del baratro……non ha ancora capito che in questo momento non si deve guardare al mio e al tuo…..ma solo al nostro, inteso come mondo, per poter dare una speranza di futuro ai nostri figli!
In linea generale i listini stanno cercando di ritrovare un poco di equilibrio, abbiamo detto di segni rossi ma è altresì vero che le candele sono rimaste nella parte superiore di quelle lunghe della scorsa ottava. Anche i volumi confermano la tendenza verso la normalizzazione in quanto stanno ritornando verso le loro medie. Da segnalare un violento rally del petrolio dopo un tweet di Trump ed un possibile incontro dell’OPEC+ nella prossima settimana, incontro che era in programma lunedi ma che pare verrà spostato in quanto il suddetto tweet di Trump ha lasciato del nervosismo nelle controparti……..a sottolineare che l’UOMO, nonostante le ore buie che si stanno vivendo, stà ancora meschinamente pensando al mio e al tuo.
Brutta la candela che rimane sul grafico settimanale di Piazza Affari (- 2.59% e saldo 2020 a – 30.29%) nonostante il rally su OIL abbia aiutato i titoli petroliferi e rumors sul possibile sblocco della impasse nella questione autostrade.
I titoli bancari in settimana sono andati incontro a forti vendite , dopo la nuova delibera della Consob sul regime di trasparenza che ha ridotto alla quota dell’1% la soglia rilevante per l’obbligo di comunicazione, sopratutto da parte dei fondi di Abu Dhabi. Resta una chiusura sui minimi e una upper shadow che non promette nulla di buono in quanto si è praticamente fermata sul livello di resistenza in area 17400 punti. A livello di supporto per trovarne uno si dovrebbe scendere a guardare verso area 15mila punti, ma volendo tornare al confronto dei minimi del 2016 già ipotizzato qualche settimana fà ecco che potremmo valutare il livello dei 15900 punti un livello supportivo dai risvolti positivi.
Molte similarità sul DAX ( – 1.10% e saldo 2020 a – 28.10%) ma anche alcune differenze.
Verifichiamo il calo dei volumi ed il posizionamento della candela nel range superiore di quella precedente, però i massimi della attuale hanno raggiunto i massimi della precedente ed inoltre è presente anche una lower shadow che a Milano non c’è. Sul DAX non è stata testata la resistenza ma il supporto e ciò porterebbe a pensare che vi siano maggiori probabilità per una prosecuzione del movimento, anche se con la attuale volatilità fare una qualsiasi previsione è veramente una impresa ardua. Detto della tenuta del supporto in area 9220 punti andiamo a guardare la resistenza in area 10500 punti tenendo però a mente che il massimo delle ultime due candele in area 10mila punti è il livello inferiore di un gap sul grafico giornaliero.
Gli USA sono stati investiti in pieno dalla pandemia e registrano il maggior numero di contagiati nel mondo, superati i 300mila, segno evidente che quanto stava accadendo in Cina prima ed in Italia poi non è stato sufficiente a metterli in allerta.
Adesso stanno cercando di porre rimedi ma nel complesso pare che siano maggiormente interessati alla salvaguardia della economia che a quella della salute dei propri cittadini. Il presidente Trump ha detto che le prossime settimane saranno dolorose e forse anche per questo motivo ha ripreso a twittare….in settimana ne ha avute per tutti a partire dai costruttori di auto che hanno chiuso gli stabilimenti anzichè riconvertirli in produzioni di respiratori per finire ai produttori di petrolio. Certamente ricorda molto bene che a fine anno avrà l’esame delle elezioni presidenziali e stà cercando anche lui di guardare al suo…….Dow Jones (- 2.70% e saldo 2020 a – 26.23%) è stato il peggior listino della settimana anche se tutto sommato ha chiuso appena sotto il livello di supporto dopo essere andato al test della resistenza in maniera molto precisa. Se quella piccola lower shadow si dovesse confermare ci vorrebbe veramente poco al DJ a recuperare i 21150 punti per andare poi a guardare verso quei 22400 punti che già da due settimane paiono ostacolo insormontabile. Volumi in netto calo anche se ancora saldamente sopra la media. Candela analoga per il Nasdaq ( – 0.79% e saldo 2020 a – 13.80%) che si conferma miglior listino della settiman e dell’anno tra quelli che seguiamo. In questo caso abbiamo avuto che il test della resistenza in area 8mila punti sia stato un massimo superiore a quello della scorsa ottava mentre la chiusura è stata poco sotto a quella precedente. Primo supporto i 7150 punti e prima resistenza i 7700 punti. Sostanzialmente similare S&P500 (- 2.07% e saldo 2020 a – 22.97%) che ritesta i massimi della scorsa settimana per poi virare e perdere prima i 2600 punti e poi anche i 2500 andando a chiudere a 2488. non è improbabile un test sul supporto sui 2400 punti cosi come un nuovo assalto ai 2500 che adesso sono la prima resistenza. Molte le variabili sul tavolo per la prossima ottava, dall’incontro dei produttori di petrolio ai nuovi piani di salvataggio economico di tutti gli Stati, passando auspicabilmente per qualche notizia positiva che possa giungere dal settore medico/farmaceutico !
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