Inauguriamo la nostra serie sui Match di MAC con un argomento molto importante e che merita di essere approfondito un poco e non di essere lasciato ad un mero confronto tra due titoli azionari. Parliamo infatti di un argomento di notevole rilevanza a livello mondiale e che purtroppo stà provocando varie prese di posizione che spesso vanno oltre la ragionevolezza andando a sconfinare nel “tifo”. La nostra intenzione è di dare un punto di vista neutrale ma che possa aiutare un investitore a capire le motivazioni sottostanti. La doverosa premessa la prendiamo dalla pagina di wikipedia sull’impatto ambientale dell’industria dei cibi animali , della quale postiamo sotto il link e che ha portato uno dei due contendenti del match a pubblicizzare il proprio prodotto con le percentuali che vedete nella immagine sopra riportata : “ Nella seconda metà del Novecento il consumo globale di carne è aumentato di 5 volte, passando da 45 milioni di tonnellate all’anno nel 1950 a 233 milioni di tonnellate all’anno nel 2000, e la FAO ha stimato che entro il 2050 si arriverà a 465 milioni di tonnellate. Ciò ha causato naturalmente un aumento del numero di animali allevati: secondo le statistiche della FAO (2007), in tutto il mondo ogni anno vengono macellati circa 56 miliardi di animali, esclusi pesci e altri animali marini. Questa crescita esplosiva della popolazione animale domestica si è rivelata incompatibile con i ritmi naturali terrestri e ha inciso attraverso diversi modi sull’equilibrio della Terra.” (https://it.wikipedia.org/wiki/Impatto_ambientale_dell%27industria_dei_cibi_animali#:~:text= Secondo%20stime%20della%20FAO%2C%20a,depositate%20nell’ambiente%20ogni%20 anno)

Facciamo un passo indietro e partiamo dalle origini di quello che è al momento uno dei piu diffusi fast food su scala globale, ossia McDonald’s e per farlo ci affidiamo al seguente link in italiano : https://www.mcdonalds.it/mcdonalds-italia/la-nostra-storia  e scorriamo la breve rassegna fotografica per avere un breve riassunto. L’idea è geniale e ovviamente non mancano le imitazioni, con questo non stiamo affermando che l’esplosione del consumo di carne sia dovuto ai fast food, entrano in campo una lunga serie di altre considerazioni, ma in ogni caso hanno certamente dato il loro contributo allo sviluppo su scala globale del modello americano. La FAO lancia l’allarme ma non è sola in quanto si affiancano le organizzazioni ambientaliste e in tutto il mondo sorgono associazioni varie al fine di responsabilizzare le persone e di portarle a conoscenza che tutti insieme, modificando anche solo leggermente le nostre abitudini, possiamo contribuire ad un mondo migliore. Il seguente articolo è del febbraio 2019 e ci dice come una grande percentuale dell’inquinamento è imputabile agli allevamenti intensivi, un numero decisamente grande e probabilmente oltre la percezione che la gente possa avere : https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/inquinamento-smog-riscaldamenti- allevamenti-intensivi-polveri-sottili-pm-particolato/4eb39bde-39f5-11e9-a27a- 3688e449a463-va.shtml

Dieci anni prima dell’articolo sopra riportato, in California nasceva una azienda la cui “mission” recita : Crediamo ci sia un modo migliore per nutrire il nostro futuro e che le scelte positive che tutti faremo, non importa quanto piccole, potranno avere un grande impatto sulla nostra salute personale e del nostro pianeta. Cambiando da carne animale a carne a base di vegetali noi possiamo impattare in maniera positiva 4 crescenti problemi : la salute umana, il cambiamento climatico, il consumo di risorse naturali e il benessere degli animali.

L’azienda di cui parliamo è Beyond Meat è questo è il link : https://www.beyondmeat.com/about/

Appare molto evidente come ci si voglia proporre con il proprio prodotto andando a toccare la sensibilità delle persone ad uno o più degli argomenti sopra citati con delle percentuali di rilevante importanza. Come avrete già letto nella immagine di introduzione Beyond Meat fa sapere che una valutazione del ciclo di vita (LCA) sottoposta a revisione paritaria condotta dall’Università del Michigan ha confrontato l’impatto ambientale del Beyond Burger con un hamburger di manzo statunitense da 1⁄4 di libbra. Il risultato? Per produrre un Beyond Burger si utilizza molta meno acqua, terra, energia e si genera meno emissioni di gas serra (GHGE) rispetto a un hamburger di manzo.

Naturalmente l’evidenziare questa grande percentuale serve ad incrementare il senso di colpa di chi si nutre di carne relativamente alle problematiche dello sfruttamento del pianeta, dell’inquinamento e del trattamento degli animali. Coloro che invece sono attenti alla propria salute generalmente mangiano poca carne rossa ed hanno una dieta molto variata. Ma su questo punto torneremo in un secondo momento.

Si deve infatti entrare nell’ottica che l’azienda non ha come target di clientela le persone che hanno già deciso per scelta o per necessità di passare ad una alimentazione senza carne, ma adocchia la clientela onnivora . Una piccola verifica si può fare andando in un supermercato a vedere dove viene posizionato il prodotto Beyond Meat. Sulle confezioni non viene riportata alcuna scritta del tipo “Vegetarian” o “ Vegan” e non vengono esposti negli scaffali a loro dedicati. Inoltre proprio di recente l’azienda ha presentato un nuovoprodotto , il macinato di maiale a base di piante e come si legge nel seguente articolo , il prodotto è stato fatto per avere lo stesso gusto del maiale che viene usato in moltissimi piatti asiatici. Dove verrà lanciato il nuovo prodotto ? Solo in 5 ristoranti selezionati a Shanghai e solo per un periodo limitato. L’apoteosi del marketing ! (https://edition.cnn.com/2020/11/18/business/beyond-meat-china-intl-hnk/index.html)

Nello scorso autunno McDonald ha avviato una collaborazione con Beyond Meat , vendendone i prodotti in 28 punti della sua catena in Canada per fare una prova su strada come si legge dal seguente articolo : https://guidominciotti.blog.ilsole24ore.com/2019/09/27/mcdonalds-mette-menu- lhamburger-vegan-beyond-meat/

Qualche lettore attento si starà adesso ponendo una domanda……che razza di match ci stanno presentando se le due aziende collaborano ?
Leggete il seguente articolo dello scorso 12 Novembre : https://www.fruitbookmagazine.it/mcdonalds-e-la-svolta-veg-arriva-mcplant-il-suo- hamburger-in-fake-meat/ e poi questo articolo di forbes del giorno prima: https://forbes.it/2020/11/11/il-covid-19-colpisce-anche-beyond-meat-e-il-titolo-crolla-in- borsa/

Forse quei “furbacchioni” di Mcdonalds hanno fatto la prova in Canada con i prodotti di Beyond Meat e convinti del risultato abbiano deciso di farsi il prodotto in casa ? Del resto oltre alla propria esperienza diretta hanno sicuramente seguito da vicino le vicende del loro concorrente diretto “ Burger King” con i prodotti di The Vegetarian Butcher e di Impossible Food. Insomma pare evidente che nel settore della fake-meat siano entrati in campo i pezzi grossi e quando leggiamo i nomi di Unilever e Nestlè sappiamo che ci devono per forza essere “numeri” interessanti altrimenti non starebbero a sprecare soldi e risorse.

Dal punto di vista McDonalds il ragionamento potrebbe essere stato il seguente : Abbiamo verificato che il pubblico ha gradito la fake-meat per vari motivi, ma collaborare pubblicamente con una azienda che pubblicizza il fatto di essere meno dannosa per l’ambiente e per gli animali potrebbe essere controproducente per la parte di business che rimane sulla carne tradizionale. Adottiamo anche la fake-meat ma ce la facciamo da soli ( o comunque non specifichiamo i nostri fornitori) e la chiamiamo McPlant e la proponiamo accanto al nostro mitico Big Mac ( e ai mitici MAC Trader ! ). Con questo ragionamento McDonalds ipotizza di non perdere clientela ( chi dovesse decidere per vari motivi di lasciare la carne vera potrebbe restare cliente con la fake-meat) ed anzi incrementarla portando nei propri locali persone che non erano mai stati clienti e che adesso potrebbero diventarlo grazie alla fake-meat. Un ultimo appunto ma non meno importante l’aziendacontinua a cercare di migliorarsi sotto tutti i punti di vista e invia messaggi di maggiore impegno nella sostenibilità, ad esempio impegnandosi a ridurre drasticamente il consumo di plastica ( coperchi dei bicchieri e cannucce) ed anche modificando i colori del proprio logo, passando da rosso e giallo a verde e giallo.

Al momento la società Beyond Meat non commenta quanto accade attorno al McPlant, non conferma e non smentisce e probabilmente qualsiasi sia la verità a loro conviene cosi. La collaborazione in Canada con McDonald’s gli ha dato ampio risalto su tutti i media a livello mondiale, essere ora un loro fornitore ufficiale o essere stati messi in disparte potrebbe in ogni caso giocare a loro favore lasciandogli ampio margine di manovra per future collaborazioni con altre aziende. Inoltre nell’azionariato della società vi sono importanti figure che in un modo o nell’altro sapranno consigliare al meglio il CDA.
Il seguente articolo del 3 maggio 2019, il giorno successivo alla quotazione in borsa di Beyond Meat, merita una approfondita lettura dalla quale ognuno di noi potrà trarre liberamente le proprie conclusioni : https://www.avvenire.it/economia/pagine/hamburger-beyond-meat.

Un altro studio sulla società ha messo in luce come al momento questa utilizzi una strategia di marketing molto aggressiva ma di contro abbia un retention rate della clientela abbastanza basso e questo lo si potrebbe spiegare con quanto scritto nel prossimo paragrafo, ossia il prodotto viene provato per curiosità anche da molti non onnivori che poi però ritornano alle loro abitudini. Lo studio segnala anche come la società ed i suoiinvestitori ripongano molte speranze sull’enorme mercato cinese ( ricordate l’annuncio del fake maiale ad inizio articolo) ma come la recente IPO di ANT (https://sinoactive.com/wordpress/lipo-di-ant-group-e-stata-fermata-per-quali-motivi/) non è riuscita a decollare potrebbero incontrare ostacoli anche società USA come appunto Beyond Meat.

Una delle cose che lascia perplessi è invece notare come su una serie di siti e di blog che si vantano di essere vegetariani e/o vegani vi sia una sorta di adorazione per Beyond Meat ed i loro prodotti. Riteniamo infatti che i prodotti di detta azienda non siano esattamente il massimo per chi abbia deciso di eliminare la carne dalla propria dieta , soprattutto se tale scelta è stata dettata da motivi salutistici. Un vero vegetariano o vegano, ossia chi lo è per convinzione e non perché sia di “moda” o ci “renda particolari e quindi interessanti” , non ha alcun interesse a mangiare qualcosa che ricordi per forma e sapore la carne !

Avevamo lasciato in sospeso il punto relativo alla salute e per farlo vi invitiamo alla lettura del seguente articolo che approfondisce in maniera quasi esaustiva l’argomento : https://www.osservatorioveganok.com/beyond-meat-burger-lanalisi-nutrizionale/

Ci siamo dilungati ma l’argomento meritava una presentazione adeguata.

Passiamo adesso a guardare i grafici dei due titoli e partiamo dall’azienda che ha una storia che parte da lontano. Per fare una analisi abbiamo preso in considerazione un grafico su scala mensile partendo da prima del 2010. Nel grafico sotto riportato si vede molto bene la lunga congestione degli anni 2012/2015 e si nota il netto breakout di ottobre 2015 dal quale è partito un trend rialzista ancora in corso. A ben guardare vi è stata solo una chiusura mensile sotto la rialzista ed è stato il mese di marzo di questo 2020, anno horribilis che rimarrà impresso nella mente e soprattutto verrà menzionato nei libri di Storia.

Sarà una coincidenza il breakout della congestione nel periodo nel quale McDonalds è stato sponsor ufficiale dell’EXPO a Milano ? In ogni caso il titolo ha effettuato il breakout a 102$ e attualmente quota oltre il doppio ed il mese scorso ha superato i 230$, massimo storico.

Il grafico di Beyond Meat è invece molto giovane, la quotazione è di maggio 2019, pertanto postiamo la sua intera storia su timeframe settimanale ( farlo sul mensile non avrebbe senso) e vediamo come ad una iniziale euforia ( linea tratteggiata in verde scuro) che ha portato il titolo ad impennarsi da sotto i 50$ ad oltre i 235$, sia poi seguita una reazione di senso opposto ( linea tratteggiata in blu scuro) che in un primo momento aveva fatto base in area 75$, salvo poi scendere nuovamente sui 50$ nel solito e oramai tristemente famoso mese di marzo 2020. Da allora il titolo si è inserito in un canale rialzista ( linee tratteggiate in rosso) di discreta ampiezza.

La sfida è pertanto molto aperta, graficamente non possiamo designare un vincitore anche se non possiamo non notare la maggiore volatilità del titolo della fake-meat. Sarà interessante vedere come verrà accolto dal mercato il suo nuovo prodotto di “maiale” nell’enorme mercato asiatico e se riuscirà a fare breccia nel difficile mercato cinese.

A completamento del Match, in un secondo articolo, le analisi fondamentali dei due titoli affinchè possiate avere una valutazione completa dei due contendenti.

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