Ma come posso gestire le mie emozioni?
Cercando online ho trovato diverse pubblicazioni su come gestire le emozioni nei trading.
Questa è una terminologia che non amo e che cerco di non usare nella mia pratica clinica.
Non sono un fan del concetto di gestione delle emozioni perché in primo luogo trovo riduttivo vedere le emozioni come cose da amministrare, regolare, ordinare; le emozioni sono processi importantissimi e adattivi che avvengono dentro di noi in risposta a stimoli interni o esterni.
In secondo luogo, se mi pongo l’obiettivo di gestire qualcosa e non ce la faccio le conseguenze implicite sono che o io sono stato gestito da quella cosa o potrei addirittura dirmi che sono un inetto, un incapace ecc.; questo vissuto da luogo spesso a esperienze emotive complesse e dolorose come inadeguatezza, senso di colpa, senso di incapacità che a loro volta possono essere il terreno fertile per esperienze di rabbia, svalutazione, rivalsa. Altre emozioni “da gestire” o da cui fuggire a gambe levate.
Consiglieresti a un tuo caro di prendere una decisione importante per la sua vita o fare un trade sull’onda di una bella incazzatura?
Allora cosa fare con queste benedette emozioni?
Se seguiamo una prospettiva evoluzionistica, le emozioni sono strutture che si sono venute a creare nel corso dell’evoluzione dell’uomo e svolgono il ruolo di favorire il nostro adattamento al mondo circostante.
Le emozioni sono fondamentalmente INFORMAZIONI.
Mi spiego meglio: gli animali (quindi anche noi), durante la loro storia evolutiva, hanno imparato per prove ed errori che la frutta marcia fa male, il nostro cervello si è strutturato in modo che solo guardare/annusare un frutto marcio ci procura un’emozione, il disgusto, per cui non lo mangiamo, così facendo non corriamo il rischio di intossicarsi.
L’emozione “disgusto” è un modo semplice e veloce per consentirci di prevenire un’intossicazione, il disgusto ti informa che quel cibo è nocivo.
Allo stesso modo, vedendo un predatore l’animale prova una forma di tensione muscolare, l’aumento del battito cardiaco e un forte impulso a muoversi per attaccare o fuggire, anche in questo caso un’emozione, la paura, informa l’animale della presenza di un pericolo e lo predispone al comportamento più adatto alla sua sopravvivenza.