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Questo articolo è una trascrizione di un video che fa parte della categoria “Mercati e attualità” del nostro Canale YouTube, con la quale desideriamo fornire la nostra view sugli scenari macroeconomici e di attualità che riguardano i mercati finanziari. Speriamo che la trascrizione sia d’aiuto per chi non ha la possibilità, o semplicemente non gradisce, ascoltare l’intero video. Trascriviamo i nostri video con l’ausilio di un software automatico cercando di ottenere la maggiore accuratezza possibile, ma ti invitiamo comunque a guardare il video originale disponibile in calce e a consultare il nostro disclaimer in caso di dubbi. Grazie!

Oggi proviamo a fare il punto della situazione su quello che potranno essere i mercati in questo nuovo anno.
Iniziamo facendo il punto della situazione di quello che è successo nel 2021 per vedere se le stesse problematiche e le stesse aspettative possono essere riconfermate nel 2022.

DONALD TRUMP E L’ELEZIONE DI JOE BIDEN

Il 2021 è iniziato in modo piuttosto rocambolesco e teso: abbiamo avuto l’elezione del presidente Joe Biden, poi passaggio di consegne tra Trump e Biden che è avvenuto con un’escalation di tensioni (ricordiamo l’assalto a capitol hill).
Quello che ha tenuto in tensione i mercati è stata la possibilità che Trump non accettasse il risultato elettorale e procedesse con una serie di misure per bloccare il voto negli Stati Uniti. 
Questo come sappiamo alla fine non è successo ma diciamo che la situazione di incertezza sicuramente non ha aiutato i mercati quantomeno nella nella prima parte dell’anno.

RINCARO DELLE MATERIE PRIME, DELL’ENERGIA E MICROCHIP

Sempre nel 2021 tema che ormai tiene banco da più di un anno è il rincaro delle materie prime essenzialmente perché il mondo che è stato a lungo bloccato per la pandemia torna, con il giungere dei vaccini, a riprendersi. Si sono venuti a creare quindi dei colli di bottiglia: la domanda che ritorna alta e un’offerta ancora limitata ha fatto sì che rincarassero le principali materie prime. 
I rincari delle materie prime poi si sono abbattuti anche sui prezzi dell’energia: è stato l’anno del rincaro del del gas, della carenza dei microchip che impattato su diversi settori, ad esempio quello automobilistico o sulla produzione di smartphone e di videogiochi.

GEOPOLITICA: CINA E TAIWAN

La Cina vorrebbe riportare il proprio controllo su taiwan, dove vi è la più grande concentrazione di industria di semiconduttori e di circuiti integrati. Parliamo quindi di beni assolutamente necessari per la produzione di computer di reti 5G, ma anche per la caccia e sistemi missilistici. Va da sé che il controllo di quest’area porterebbe la Cina in una situazione chiaramente di vantaggio e al tempo stesso andrebbe a svantaggio di eventuali avversari, ad esempio gli stati uniti 

EVERGRANDE E LA CRISI IMMOBILIARE

Il 2021 è stato anche l’anno della crisi immobiliare cinese, settore che da solo vale il 29% del pil cinese. Il default di Evergrande ha alzato il velo su tutto il settore che risulta indebitato per ben 3 mila e 300 miliardi di dollari. Va da sé che se altri grossi colossi diventassero insolventi, a cascata tutto ciò che ruota intorno a quel settore e non solo andrebbe in crisi, e quindi potrebbe verificarsi un effetto contagio 

SEMPRE PRESENTE IL COVID

Il 2021 è stato chiaramente un altro anno di Covid: abbiamo conosciuto essenzialmente due nuove varianti, delta e omicron, ma il virus è decisamente meno aggressivo verso l’organismo umano.

PROSPETTIVE PER IL 2022

I mercati nel 2022: gli eventi già attesi

  • Le elezioni di metà mandato americane (8 novembre): a ridosso di quella data dobbiamo attenderci volatilità perché dico questo perché la vittoria di Biden è stata piuttosto risicata e tutto il programma dei democratici potrebbe potrebbe risentirne
  • L’ inflazione: La FED ha già fatto sapere che nel corso di quest’anno rialzerà i tassi di interesse almeno tre volte e altri due interventi sono previsti nel 2023. La BCE dal canto suo è rimasta più attendista quindi per quest’anno a quanto pare nessun rialzo dei tassi di interesse. 
  • La pandemia: i principali governi non sembrano intenzionati a mettere in pratica dei veri e propri lockdown ma sicuramente vi saranno delle restrizioni, che se dovessero persistere per circa 2 / 3 settimane potrebbero andare sicuramente ad impattare sulla domanda, e quindi calmierare  la sua ascesa. Questo potrebbe avere un impatto positivo sull’inflazione, nel senso che dovrebbe aiutarla a scendere, circa tra la primavera del 2022 e l’estate s
  • Situazione energia: fari puntati sulle prossime mosse di Putin e quindi della Russia, che sta cercando in tutti i modi di farsi amica l’europa aprendo il rubinetto del gas. Ceramica, vetro e acciaio i settori che potrebbero entrare in crisi in quanto per la loro produzione si fa un grandissimo ricorso all’energia 

Non solo tensione ma anche qualche buona notizia:

48 associazioni imprenditoriali della Germania si dicono fiduciose e vedono un aumento della produzione industriale 2022, nonostante le difficoltà sanitarie. La forte resilienza delle industrie europee è un fattore che potrà decisamente impattare bene sui mercati. 

LA NOSTRA VIEW PER IL 2022 sui mercati, e in particolare il mercato italiano:

Noi vediamo il mercato ancora positivo con guadagni diffusi sui principali listini. Certo è che le incognite non mancheranno e pertanto magari quest’anno sarà più difficile cavalcare un trend di fondo.
Aspettiamoci qualche scossone e di conseuguenza qualche operazione di breve periodo sarà magari da favorire, rispetto al mantenimento di posizioni di lungo.
Per quanto riguarda poi il mercato italiano, a nostro modo di vedere sono essenzialmente due i fattori che incideranno in questo 2022, il primo già a fine gennaio. 

  • Il 24 gennaio inizieranno le votazioni per il nuovo Presidente della Repubblica: ad osservare i molti movimenti dei btp che nelle ultime sedute sono in netto calo verrebbe quasi da pensare che Mario Draghi sia destinato a ricoprire la carica di nuovo capo dello stato. Abbiamo l’impressione che Draghi, da quando è a capo del governo italiano, abbia provocato il fuggi fuggi dei grossi fondi che fino all’altro giorno shortavano allegramente il nostro FTSE-mib. Fondi che quindi temono che la parola di draghi, il suo charme e i suoi appoggi internazionali possano giocare a favore dell’Italia. Se Draghi dovesse andare a ricoprire la carica di nuovo Presidente della Repubblica il sistema Italia potrebbe essere messo in discussione e questo sicuramente non sarebbe un bene per i mercati.
  • La seconda questione che è sempre legata a Draghi è come l’Italia riuscirà a spendere i soldi del PNRR. Se saremo in grado di dirottare queste risorse nell’economia reale allora molto probabilmente il mercato apprezzerà questo scenario e i rialzi saranno anche consistenti. Se invece dovessimo giungere allo scenario dove magari ci sarà un governo traballante o ancor peggio nuove elezioni all’orizzonte, prevedo allora uno scenario esattamente contrario dove l’incertezza richiamerà fortemente la speculazione. In quel caso se non dovessimo avere Draghi a capo del governo le cose potrebbero andare decisamente male per per l’economia italiana e anche per il mercato italiano.

Queste sono chiaramente le nostre ipotesi per darvi qualche spunto di riflessione e aspettiamo anche i vostri commenti: cosa ne pensate a riguardo? Ditecelo sulla nostra Chat Cafe!

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